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Giorno della memoria: tanti eventi e la cittadinanza onoraria a Cesare Moisè Finzi

Moisè Finzi scampò alla deportazione trovando rifugio e aiuto proprio a Ravenna. Fino a marzo ci sono mostre, concerti e spettacoli per raccontare la tragedia della Shoah

Sarà il conferimento della cittadinanza onoraria a Cesare Moisè Finzi, al teatro Alighieri il 31 gennaio alle 10, il momento più significativo del corposo programma di eventi in occasione del Giorno della memoria, istituito per ricordare la Shoah, la deportazione e lo sterminio nei campi di concentramento di milioni di persone. Ogni anno il 27 gennaio, giorno in cui 75 anni fa avvenne la liberazione del campo di concentramento di Auschwitz, si intende commemorare le vittime dell’Olocausto, per fare della memoria lo strumento più efficace affinché simili eventi non accadano mai più.

Il conferimento della cittadinanza onoraria a Cesare Moisè Finzi è stato approvato martedì dal consiglio comunale all’unanimità. Alla cerimonia in teatro parteciperanno numerosi studenti delle scuole di Ravenna ai quali Finzi porterà la sua testimonianza, raccontando la sua vicenda personale. "Da oggi un grande uomo, quale è Cesare Moisè Finzi, è cittadino onorario di Ravenna su proposta del sindaco de Pascale - commenta soddisfatta l'assessore Ouidad Bakkali - Finzi fu vittima delle leggi razziali che da bambino lo colpirono escludendolo da scuola. Come si legge nel suo libro "Cesare è un bambino travolto dalla Storia, ma deciso a resistere alla paura e alla violenza, e a lottare per la felicità"".

"L'atto che abbiamo votato ha un altissimo valore, non solo simbolico - aggiunge il capogruppo Pd Fabio Sbaraglia - Infatti la scelta di conferire la cittadinanza onoraria a Cesare Moisè Finzi risponde a un'esigenza che è del nostro tempo. Oggi stanno crescendo le ultime generazioni che possono aver avuto un contatto diretto con i testimoni di quella terribile pagina di storia. La forza di un racconto ascoltato dalla viva voce di un protagonista è qualcosa di insostituibile e i tantissimi ragazzi che negli anni hanno avuto la fortuna di sentire, di ragionare e di commuoversi davanti alle parole di Finzi sono custodi di un patrimonio che spetta a tutti tramandare e soprattutto mettere in pratica. La vicenda dolorosa di Cesare Finzi e della sua famiglia, emblematica di tantissime altre storie di persecuzione che purtroppo solo in pochi casi hanno avuto un esito positivo, consegna alla nostra città da un lato uno specchio di se stessa e dall’altro un monito importante. Nella vicenda di Finzi, infatti, Ravenna rappresenta un luogo importante avendolo accolto e nascosto dalle persecuzioni. Celebrare oggi la figura del dottor Finzi, con il conferimento della cittadinanza onoraria, significa riscoprire e celebrare anche le radici più profonde dell'identità della nostra città, radici che affondano nei valori della solidarietà, dell'apertura e di una misura collettiva e non solo individuale della vita. Contemporaneamente, però, quella storia rappresenta per i ravennati di oggi un monito affinché tutti sentiamo sulle nostre spalle la responsabilità quotidiana di contrastare ogni piccola o grande discriminazione".

"La proposta è stata accolta all’unanimità dal Consiglio Comunale e riceve anche il nostro plauso - commentano da Sinistra per Ravenna e Articolo Uno Ravenna - Il professor Finzi vive oggi a Faenza e fu espulso dalla scuola italiana nel 1938 quando era ancora un bambino, a causa delle leggi razziali promulgate dal regime fascista proprio in quell’anno. Ha lavorato come medico e chirurgo nella nostra città e presso una famiglia di Ravenna, la famiglia Muratori, ha trovato aiuto e rifugio evitando la cattura e la deportazione nazifascista. Pensiamo che sia necessario ricordare anche in questo modo uno dei momenti più drammatici della storia italiana recente perché riteniamo fondamentale mantenere vivo il ricordo di questa tragedia nella nostra memoria collettiva. Soprattutto in momenti storici come questo dove le ombre nere del razzismo sembrano riaffiorare dagli angoli bui in cui la Storia le aveva relegate".

Sono numerosi gli eventi che fino al 30 marzo si susseguiranno tra concerti, spettacoli, conferenze e mostre.

Tutto il programma

Lunedì 27 gennaio
ore 11 - Atrio stazione ferroviaria di Ravenna
Omaggio alla lapide in memoria degli ebrei transitati per la stazione di Ravenna con destinazione Auschwitz

ore 21 - Sala Corelli del teatro Alighieri - via Mariani 2
Concerto in memoria delle vittime dell’Olocausto
Flautista Elya Levin, pianista Amedeo Salvato

ore 21 - Teatro Rasi - via di Roma 39
Il poliedro Primo Levi, conferenza - spettacolo di e con Marco Belpoliti, disegni live di Pietro Scarnera, promossa dal Comitato nazionale per le celebrazioni del centenario della nascita di Primo Levi, inserita nel programma La stagione dei teatri 2019-20

Martedì 28 gennaio
ore 17 - Palazzo Rasponi dalle teste - Salone delle Feste - piazza Kennedy 12
Conferenza di Francesco Maria Feltri, docente di storia contemporanea "Il nazismo e la scienza. Per una didattica interdisciplinare della memoria", promossa da Istituto Storico della Resistenza di Ravenna e Fondazione Casa di Oriani.
Per informazioni 0544.84302 - istorico@racine.ra.it

ore 20.30 - Scuola elementare Filippo Mordani - via Mordani 5
Memoria, Memorie
Nel decennale della scomparsa di Giorgio Gaudenzi e nell’ambito del progetto Roberto Bachi Concerto della Memoria realizzato dal Quartetto Fauves e dal Coro di voci bianche della scuola, Libere Note
Sarà letta una testimonianza di Liliana Segre

Mercoledì 29 gennaio
ore 8 - Engim - via Punta Stilo 59
Sulla mia pelle questo numero, nel mio cuore questo nome. Laboratorio didattico sulla memoria dell'Olocausto

Giovedì 30 gennaio
ore 9.30 - Sala del Consiglio comunale - piazza del Popolo 1
Consulta delle ragazze e dei ragazzi
Omaggio alla memoria dei cittadini italiani, militari e civili deportati ed internati nei lager nazisti e destinati al lavoro coatto per l’economia di guerra e consegna delle medaglie d’onore concesse dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri

Venerdì 31 gennaio
ore 10 - Teatro Alighieri - via Mariani 2
Conferimento della cittadinanza onoraria a Cesare Moisè Finzi, testimone della Shoah, e incontro con gli studenti delle scuole ravennati

ore 17.30 - Sala Spadolini della Biblioteca Oriani – via Corrado Ricci 26
Presentazione del volume di Cetty Muscolino Quando scrivevo a Otto Frank, edizioni La Carmelina 2019, promossa dalla Fondazione Casa di Oriani e dall’Istituto Storico della Resistenza di Ravenna

Dal 23 gennaio all’11 febbraio l’assessorato al Decentramento, in collaborazione con l’Istituto Storico della Resistenza di Ravenna, propone quattro iniziative rivolte alle classi terze delle scuole secondarie di primo grado Don Minzoni, Gessi, Ricci-Muratori, Vittorino da Feltre, Montanari, Mattei, S. Pier Damiano, Novello, Randi, Valgimigli, Casadio, Zignani, Viali:

Kaninchen di Antonella Gullotta con Elio Ragno, drammaturgia e regia di Eugenio Sideri, produzione Lady Godiva Teatro
Anna Frank lettura scenica e Terezin documentario, a cura di Anita Guardigli - Associazione culturale Asja Lacis
Destinatario Sconosciuto, drammatizzazione dell’omonimo romanzo a cura di Alessandro Braga, regista e protagonista.

Mostre

Dal 15 gennaio al 30 marzo - Mostra itinerante: Tempi di Scelta. Storie di Quattro Luoghi: Museo Cervi, Fondazione ex Campo Fossoli, Fondazione Villa Emma, Fondazione Scuola di Pace di Monte Sole.
La mostra sarà ospitata dal 15 al 25 gennaio presso la scuola secondaria di primo grado San Pier Damiano, dal 28 gennaio al 15 febbraio alla scuola secondaria di primo grado Don Minzoni e, a seguire, presso le scuole secondarie di primo grado Randi e Montanari

Dal 4 al 20 marzo, dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 18, nella saletta espositiva vicolo degli Ariani: Mostra Punti di Luce. Essere una donna nella Shoah, realizzata a cura dell’Ente nazionale per la Memoria della Shoah di Israele Yad Vashem di Gerusalemme (Centro mondiale per la memoria dell’Olocausto).

Le mostre sono promosse dall’Anpi-sezione Luigi Fuschini di Ravenna, con la collaborazione dell’Assemblea Legislativa della Regione Emilia Romagna, nell’ambito del progetto conCittadini e con il sostegno degli assessorati al Decentramento, Istruzione e Cultura del Comune di Ravenna. Per informazioni: anpi.ra.s.fuschini@gmail.com

Biografia di Cesare Moisè Finzi

Cesare Moisè Finzi è nato a Ferrara nel 1930 e vive a Faenza. Ha svolto la professione di cardiologo. Fu espulso dalla scuola italiana nel 1938, perché ebreo, a seguito dell’emanazione delle leggi razziali e studiò nella scuola ebraica dove ebbe come insegnante, fra gli altri, il giovane Giorgio Bassani, scrittore e poeta. Per scampare alla deportazione, che toccò invece ad alcuni suoi parenti di Bolzano, nel 1943 fuggì in treno dalla propria città con la sua famiglia e quella dello zio. In totale 10 persone di cui 6 bambini. L’intenzione era di recarsi nel sud Italia nella speranza di poter raggiungere rapidamente la zona dove erano già presenti le truppe anglo-americane. Era il 19 settembre e a causa del coprifuoco dovettero fermarsi a Ravenna e, non trovando posto nelle pensioni già affollate di soldati, il gruppo provò a suonare il campanello della famiglia Muratori il cui capofamiglia, pochi mesi prima, aveva incontrato lo zio. In quell’occasione promisero di aiutarsi in caso di necessità. I Muratori li accolsero tutti, dando loro da mangiare, da dormire e abiti pesanti per proseguire il viaggio. Per un anno continuarono ad aiutarli e proteggerli. Gino e Pina Muratori per questo gesto furono insigniti del titolo di “Giusti tra le Nazioni”, titolo che dopo la Seconda guerra mondiale viene riconosciuto ai non ebrei per aver salvato dal genocidio anche un solo ebreo, mettendo a rischio la propria vita.
La famiglia di Cesare Moisè Finzi e quella dello zio trovarono rifugio a Gabicce e grazie alla solidarietà di numerose famiglie romagnole e marchigiane, che fornirono loro documenti falsi, abiti e rifugi sicuri, sopravvissero alla guerra e alla deportazione. 
Dopo la Liberazione fecero ritorno a Ferrara dove Cesare Moisè Finzi si iscrisse al liceo scientifico. Successivamente si laureò in medicina. 
Attivamente impegnato nella vita della comunità ebraica ferrarese, è autore di alcune pubblicazioni scientifiche di argomento ebraico e del volume uscito nel 2006, “Qualcuno si è salvato”, che ricostruisce la propria vicenda familiare attraverso un’attenta documentazione storica. 
Dall’istituzione della “Giornata della memoria”, è impegnato a portare la sua testimonianza di vita, ai ragazzi di tutte le età. In particolar modo ha collaborato con le scuole di Ravenna, incontrando centinaia di ragazzi e ragazze, grazie a progetti promossi dall’Amministrazione comunale e dall’Istituto storico della Resistenza e dell’Età contemporanea in Ravenna.
Dal 2002 è cittadino onorario del comune di Gabicce, insieme al cugino Cesare Rimini.

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