Dall'Inferno al Paradiso, con Giovinbacco degustazioni e cultura nel segno di Dante
Nel 750° anniversario della nascita del Poeta, GiovinBacco dedica a Dante 'gustosi' appuntamenti per scoprire le tematiche legate al cibo nella Divina Commedia con i Simposi del Gusto della Biblioteca Alfredo Oriani e li abbinati a degustazioni di formaggi selezionati da Slow Food, protagonisti anche di una mostra in piazza san Francesco. Si comincia venerdì alle 18 nella Sala Spadolini della Biblioteca Oriani con il convegno “Il formaggio si fa con il latte”, al quale intervengono Giancarlo Russo Docente dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo di Slow Food e dell’Istituto Lorenzo De Medici di Firenze nonché Maestro Assaggiatore Onaf, Graziano Pozzetto Scrittore ed enogastronomo, Andrea Fiorentini Produttore di formaggi, Walter Luchetta Direttore di Coldiretti Ravenna. Modera l’incontro Mauro Zanarini di Slow Food. Al termine dell’incontro di venerdì si terrà la Degustazione Inferno con formaggi selezionati da Slow Food e il Romagna Sangiovese Jeval della Tenuta Fulcera di Bertinoro.
Sabato alle ore 17.30 la Biblioteca Oriani (sala Spadolini) ospita la Premiazione dei vini vincitori nel 2015 del Premio Romagna Albana e del Premio Romagna Sangiovese Riserva di GiovinBacco. Alle ore 18 segue l’incontro con la dantista Danielle Callegari sul tema “Pane, vino e companatico nella Commedia di Dante“. Presenta Jacopo Gardelli. Danielle Callegari è una giovane ricercatrice americana, dottorato in storia medievale alla New York University, sta orientando la sua giovane carriera allo studio delle opere di Dante e alla storia sociale dell'alimentazione. Campi solo apparentemente lontani, come racconterà a tutti in occasione di GiovinBacco.
“Dante e il cibo: la ragione della mia ricerca sta proprio nel tentativo di eliminare ogni elemento di stranezza nell’accostamento - dice Danielle Callegari -. Gli studi danteschi, in generale, colpiscono anche i non specialisti per il loro conservatorismo: si analizza la teologia di Dante, il suo cristianesimo, la sua lingua dal punto di vista filologico, le influenze letterarie, l'ambiente politico fiorentino; tutte cose utili e legittime, ma spesso è quasi come se gli studiosi si dimenticassero che Dante aveva un corpo come tutti noi. Da 700 anni vengono pubblicati studi danteschi ma nonostante questo ci sono ancora lacune impressionanti da coprire".
"È quasi come se l'idea stessa di Dante seduto a tavola a mangiare spaventasse gli studiosi. - continua Callegari - Per questo motivo, secondo me, non bisogna avere paura di avere approcci non ortodossi allo studio di un mostro sacro come Dante, e studiare anche il suo rapporto con il corpo o con il cibo, appunto. Bisogna poi ricordare che spesso non si pensa affatto al grande valore simbolico del cibo. Non ci interroghiamo, di solito, sulla sua funzione simbolica, funzione che tuttavia continuiamo, magari inconsciamente, a subire. Se ad esempio dico che stasera vado al ristorante per pasteggiare a caviale e champagne, tutti si rendono immediatamente conto che voglio trattarmi bene, che voglio godere di un piacere eno-gastronomico raro e costoso e che ho la possibilità economica di farlo. - conclude la ricercatrice americana -. Questa funzione simbolica del cibo è un elemento presente anche durante l'epoca storica di Dante e in Dante stesso, naturalmente. Quando ad esempio cita la vernaccia di San Gimignano, un vino pregiato di cui Papa Martino IV era talmente ghiotto da meritarsi un periodo in Purgatorio, per espiare il peccato di gola". Al termine dell’incontro la Desgutazione Purgatorio con formaggi selezionati da Slow Food e il Romagna Albana premiato dalla giuria GiovinBacco per il 2015.
Domenica alle ore 18 sempre la Biblioteca Oriani sarà teatro di un Recital di brani della Commedia di Franco Costantini. Introduce Jacopo Gardelli. Franco Costantini è reduce da tante fatiche e soprattutto dal clamoroso successo di “Totteide”, poema-gioco di 1.800 versi pubblicato due anni fa e dedicato allo storico capitano della Roma, diventato un caso letterario. Dante è uno dei suoi cavalli di battaglia. Un anno fa ha vinto un premio per la divulgazione della sua poesia. “I soci di un'associazione privata fiorentina, La Pergola Arte, vennero a sapere, grazie ad un articolo della Nazione, del mio Dante's Corner. I passanti potevano chiedermi di recitare un canto e io partivo. - dice Franco Costantini - Questa idea di diventare un juke-box dantesco vivente li colpì e s'informarono su di me, sulla mia biografia, sui seminari danteschi che ho tenuto nelle scuole, quindi decisero di premiarmi. Per me Dante è uno stimolo continuo. Meglio: Dante è cibo, cibo per la mia anima e per la mia cultura. Ogni volta che lo leggo, e succede anche con i canti che conosco a memoria, scopro cose nuove, doppi sensi. Questo perché non sono un dantista, ma un dantofilo, e ho certamente lacune nella conoscenza della Commedia. - continua Costantini - Recentemente, ad esempio, rileggevo il V canto dell'Inferno. Francesca si rivolge a Dante: 'Oh animal grazioso e benigno, che visitando vai per l'aere perso, noi che tignemmo il mondo di sanguigno”. Ho sempre inteso 'perso', come un participio: perduto. L'aria è perduta come le anime, perse in quanto sarà per loro impossibile vedere Dio. Bene, a un certo punto scopro la seconda lettura: 'perso' può essere anche un aggettivo, 'persiano'. Il perso è un colore rosso cupo, quasi nero, e rappresenta il colore dell'atmosfera infernale, di quella bufera spaventosa che porta le anime con sé. 'Sanguigno', deriva invece del gergo dei tintori della Firenze del 1300, e si tratta di un tessuto dal colore facilmente immaginabile. Quando l'ho scoperto sono impazzito! Poi ci sono alcuni passi del Paradiso che adoro. Come ad esempio nel XXI canto, in cui compare San Pier Damiani, un personaggio straordinario che concilia dolcezza e, allo stesso tempo, una grande fermezza. - conclude Franco Costantini - La sua invettiva contro la chiesa corrotta è formidabile. C'è questo contrasto tra l'atmosfera paradisiaca e la forza dell'invettiva che trovo singolare; ed è chiaro che, trattandosi di un santo, non si percepisce mai rabbia o desiderio di vendetta, ma solo sacra sete di giustizia, che è un sentimento nobile.”
Al termine del recital di Franco Costantini si terrà la Degustazione Paradiso con formaggi selezionati da Slow Food e il Romagna Sangiovese premiato dalla giuria GiovinBacco per il 2015. Sempre alla Biblioteca Oriani, ma nei chiostri che danno su Piazza San Francesco, Slow Food porta a GiovinBacco 2015 il progetto della “Mostra Mercato dei formaggi italiani di eccellenza" allestita sabato e domenica (ingresso da Piazza San Francesco dalle 11 del mattino fino a sera). "Vogliamo sfruttare la grande partecipazione popolare che GiovinBacco genera – dice Mauro Zanarini, responsabile Slow Food del progetto - per fare conoscere ad un largo pubblico questa nostra unica ed eccezionale ricchezza, patrimonio di allevatori e casari che hanno dedicato la loro vita a salvaguardare un territorio e la sua biodiversità. In Italia esistono oltre 400 tipi di formaggi, dalle tome di montagna alle paste filate del sud: piccole produzioni che potrebbero determinare il futuro dell’agricoltura e dell’artigianato alimentare, nel nostro paese come nel resto d’Europa. Con la Mostra Mercato di Slow Food avremo l’occasione di conoscere i produttori che ci “metteranno la faccia”, avvicinarsi al loro lavoro e ai loro prodotti e ci si divertirà ad assaggiare tante tipologie di formaggi non molto conosciuti.” Infine, su Piazza San Francesco per tre giorni è allestito lo stand del cibo di strada con le specialità siciliane della Pasticceria Palumbo, mentre sotto il portico sarà allestita il sabato e la domenica una mostra mercato di tele stampate, mosaici, ceramiche e ocarine con la collaborazione di Cna Ravenna, Comune di Faenza e Associazione Il Lavoro dei Contadini.