Grandi artisti, laboratori e spettcoli con "Wam Festival"
Torna anche quest'anno, dal 3 al 6 settembre, il Wam Festival a Faenza. La rassegna, giunta alla sua ottava edizione, è curata da Compagnia Iris in collaborazione con Andrea Fronzoni e da Perypezye Urbane, collettivo milanese che opera nel campo della promozione della danza.
Danza, teatro, incontri, laboratori e tanto altro ancora per questo festival multiculturale che si sviluppa principalmente negli spazi del Mic (Museo internazionale della ceramica), ma anche al Podere la Berta.
Danza
Il programma è molto ricco e prevede, accanto ad Aristide Rontini - danzatore che ha fatto anche della differenza la sua cifra stilistica - altri artisti della scena nazionale: Sissj Bassani, Elisa Sbaragli, Paola Lattanzi, Daniele Albanese, Valentina Caggio e Paola Ponti. Oltre a questi danzatori affermati, il Festival ha deciso di coinvolgere anche giovani del territorio, facendo partecipare le scuole di danza Dance Studio e FAENZ’a Danza con lavori pensati ad hoc per il Festival. Accanto a momenti più performativi, ci sarà la possibilità di assistere in tutte le giornate di WAM! a Espressioni Film Festival, rassegna itinerante di video danza.
Teatro
Una vocazione di WAM! da sempre è stata portare a Faenza vari linguaggi: a fianco delle proposte di danza, il festival ospita Veronica Bassani e Lorenzo Travaglini, attori che dialogheranno con la differenza culturale di giovani conosciuti tramite l’associazione Anolf (Associazione Nazionale Oltre Le Frontiere) che ha come scopo la crescita dell'amicizia e della fratellanza tra i popoli.
Incontri
Completano il programma alcuni incontri con autori e relatori di fama nazionale: Alessandro Pontremoli parlerà di come “decolonizzare” la danza, di come questa non consista più nel prodotto finale, ma soprattutto, nell’atto di solidarietà che quella stessa produzione artistica genera. Architetti e artisti si confronteranno in due diversi talk, uno su come il digitale abbia spostato i luoghi di lavoro, di creazione, di vita durante la pandemia e l’altro sul Terzo paesaggio, ispirato al paesaggista Gilles Clément.
Fruizione digitale
Grazie al contributo del Programma Europa Creativa dell’Unione Europea, quest’anno l’edizione avrebbe dovuto essere internazionale, con artisti stranieri e partner europei. "La situazione sanitaria ci ha fatto necessariamente cambiare direzione - spiegano gli organizzatori - e nel programma sono presenti varie dirette Facebook e in streaming di talk e spettacoli, per permettere la fruizione anche a distanza".
Laboratori
Il programma si arricchisce ulteriormente grazie a un laboratorio di allenamento allo sguardo attraverso l'arte contemporanea presentato da Michele Pascarella.
La pecora
Anche quest’anno, il segno scelto dagli organizzatori per rappresentarsi è una pecora. Un ribaltamento di prospettiva, non un gregge di pecore, che nell'immaginario collettivo sono una la copia dell'altra (basti pensare alla pecora Dolly), tutte omologate e con i medesimi pensieri, bensì un gregge di pecore una differente dall'altra. Insieme, in gruppo, ma diverse una dalle altre.
Per info e biglietti: www.wamfestival.com