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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Il campus ravennate inaugura "Universalmente", il festival del sapere e dell'attualità

Dibattiti, seminari, tavole rotonde e approfondimenti centrati su storia, società e geopolitica. Tra gli ospiti anche l'ex ministro Marco Minniti

Leggere l’attualità attraverso la speciale lente dell’approfondimento universitario, è l’obiettivo di UniversalMente, festival alla prima edizione in cui l’università e i suoi saperi si confrontano col mondo d’oggi. Un nuovo format promosso da Fondazione Flaminia, che grazie al coinvolgimento dei docenti dei corsi di laurea Unibo del Campus di Ravenna, offre alla cittadinanza occasioni di approfondimento sui cambiamenti della società innescati anche dalla pandemia. 

Dibattiti, seminari, tavole rotonde e approfondimenti, sono i canali attraverso cui i docenti e ricercatori ravennati dialogheranno insieme a ospiti di altri atenei italiani o del mondo, esponenti del giornalismo, della politica o del lavoro. Due le vetrine di UniversalMente, una in primavera e una in autunno, periodi in cui si svolgerà la kermesse.

A inaugurare la prima edizione, saranno i ‘Pomeriggi mediterranei’, ciclo di quattro incontri in programma alle 17 su piattaforma Zoom, con al centro il Mediterraneo e il nuovo corso di laurea in Società e Culture del Mediterraneo. Il riferimento è al Mediterraneo punto di incontro di tre continenti e dei tre monoteismi, terra di incroci, scambi e contaminazioni. Quel Mediterraneo tornato dalla seconda metà del Novecento ad essere uno dei punti focali di un mondo globalizzato e allo stesso tempo regionale e multipolare. Dall’anno accademico in corso, il Dipartimento di Beni Culturali ha inaugurato a Ravenna lo studio dell’area mediterranea, nelle sue specificità storiche, politiche, culturali ma anche ambientali e giuridiche. 

Ecco allora che i docenti del nuovo corso di laurea, insieme ad ospiti di prestigio quali lo storico della politica Giovanni Orsina, l’ex ministro ora presidente della Fondazione Med-Or Marco Minniti e il giornalista Alberto Negri, per citarne alcuni, metteranno le loro competenze e il loro sapere critico a disposizione degli studenti e della cittadinanza intera per sondare alcune delle questioni più attuali del nostro tempo legate al Mediterraneo.

Il calendario

Si inizia mercoledì 28 aprile con una discussione attorno al volume Andare per Università (ed. Il Mulino) di Simona Negruzzo, docente di Società e culture del Mediterraneo a Ravenna. Daniele Menozzi della Scuola Normale di Pisa e Mario Neve del Dipartimento di Beni Culturali insieme a Fernanda Alfieri del Dipartimento di Storia Culture Civiltà discuteranno l’importanza dell’istituzione universitaria nel nostro Paese così come si è sviluppata, centro di irradiamento della libertà di pensiero e di lotta contro tutte le forme di oscurantismo, nel passato così come nel nostro complicato presente.

Segue l'appuntamento di mercoledì 5 maggio "La Russia, tra Mar Nero e Mar Mediterraneo". Nel complesso tempo geopolitico che stiamo vivendo, il Mediterraneo è tornato al centro dei principali “giochi” politici ma anche economici così come dei più delicati equilibri umanitari. All’interno di questo contesto Mosca, dopo una fase di complicato riadattamento nel post Guerra Fredda, sta costantemente aumentando il suo protagonismo. Indaghiamo le radici storiche di questo attivismo russo nella cosiddetta “area degli Stretti” e nel Mediterraneo orientale, tra Crimea e Siria, con due dei maggiori esperti sul tema, l’analista dell’ISPI sui temi di Russia Caucaso e Asia Centrale Eleonora Tafuro Ambrosetti e la giornalista Anna Zafesova. 

Mercoledì 12 maggio spazio a "Italia e Libia: una questione di interesse nazionale?". Centodieci anni fa l’allora Regno d’Italia iniziava il suo complesso e spesso “tragico” rapporto con la Libia. Due guerre mondiali, una dittatura, la rinascita repubblicana e l’indipendenza coloniale, la Guerra fredda e la dittatura di Gheddafi spazzata via dalle primavere arabe. Tutto è cambiato ma non l’importanza politica, economica e culturale del territorio libico per il nostro Paese. Partendo dalle radici storiche di questo rapporto, ne approfondiremo la dimensione strategica con due profondi conoscitori di tali dinamiche come l’ex ministro degli Interni Marco Minniti e uno tra i giornalisti più esperti di Nord Africa e Medio Oriente del panorama europeo come Alberto Negri.

Il ciclo primaverile si conclude mercoledì 19 maggio xon "Post Pandemia: verso quale mondo?". Vi è una sola possibilità di uscita reale dall’attuale crisi pandemica: averne compreso a pieno l’impatto storico-politico e cultural-identitario. Le interpretazioni che cercano soluzioni facili, che legano l’emergenza sanitaria al breve periodo rischiano di condurre il mondo globalizzato verso un nuovo vicolo cieco. Il primo numero del 2021 della rivista Paradoxa, curato da Paolo Pombeni, ha cercato di “storicizzare” l’attuale crisi, inserendola in un mutamento sistemico, cioè di lungo periodo. Lo storico della politica Giovanni Orsina, il filosofo del diritto Mario Ricciardi e la storica dell’economia Vera Zamagni partiranno da questa “provocazione” per fornirci le loro interpretazioni, indispensabili per pensare il mondo di domani. 

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