Si misura l’impatto della pesca illegale e industriale
Lunedì 20 gennaio Claudia Grilli e Gianluca Frisoni di Sea Shepherd in contrano il pubblico nella sede di Slow Food a Villanova di Bagnacavallo per parlare dell’impatto della pesca illegale e industriale.
La serata è gratuita, ma si chiede di confermare la propria partecipazione telefonando al 347 4524084 oppure scrivendo a slowfoodbassaromagna@gmail.com
Fondata nel 1977 dal Capitano Paul Watson, Sea Shepherd è la più attiva e agguerrita Organizzazione per la tutela degli Oceani e della fauna marina.
La flotta di Sea Shepherd è composta da tredici navi con a bordo equipaggi di volontari provenienti da tutto il mondo, disposti a rischiare la propria vita per la causa.
Sea Shepherd non protesta, ma agisce utilizzando tattiche di azione diretta per investigare, documentare e impedire le attività illegali ai danni degli Oceani.
Tra le numerose campagne portate avanti in 40 anni di storia ricordiamo quelle in Canada contro il massacro delle foche, alle isole Faroe, protettorato danese, contro la mattanza di globicefali e altri delfini, e in Mediterraneo contro la pesca illegale.
Inoltre, collabora ufficialmente da diversi anni con le forze di polizia delle Isole Galapagos e porta avanti anche Campagne a terra, di cui tre in Italia: Operazione Siracusa, Operazione Jairo Mediterraneo e Operazione Siso.
La Campagna storica di Sea Shepherd è quella in Oceano Antartico, dove per più di 10 anni la flotta di Sea Shepherd ha combattuto contro la caccia commerciale alle balene, mascherata da ricerca scientifica, portata avanti dalla flotta giapponese. Ogni anno, all’interno del Santuario dei Cetacei in Oceano del Sud, i giapponesi tentano di uccidere 1.000 balene ma, grazie a Sea Shepherd, negli ultimi anni questo numero si è drasticamente ridotto e ha permesso a più di 5.000 balene di continuare a nuotare libere.