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"Proiettare Ravenna oltre Dante 2021"

"Bisogna pianificare questa ricorrenza sul piano puramente "organizzativo", come un grande evento sportivo, ad esempio una Olimpiade"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RavennaToday

"Per le celebrazioni di Dante Alighieri 2021 leggo tutti i giorni l'improvvisazione, per dire tutto e il suo contrario. Non vedo una guida, tantomeno unica, da parte dell'Amministrazione comunale, che al momento mi risulta "in meditazione". Non servono le oche del Campidoglio per svegliare questa città, già fin troppo frastornata, a causa delle chiacchiere e di un ritardo che giudico colpevole. Serve fare chiarezza. Per avere un grande successo da Dante 2021, bisogna amare e conoscere Ravenna. Bisogna pianificare questa ricorrenza sul piano puramente "organizzativo", come un grande evento sportivo, ad esempio una Olimpiade. Bisogna lavorare sì per quell'anno, ma soprattutto capitalizzarne i benefici, sul piano logistico, attrattivo e culturale, ben oltre la ricorrenza, quasi fino alla metà del secolo. Fatte queste premesse, occorre costituire una struttura, meglio sotto forma di Fondazione, con alla guida un presidente di rango internazionale, che abbia competenze culturali, pianificatorie, infrastrutturali, urbanistiche. Ho sentito parlare di Paolo Verri, un vincente per abitudine, magari! Ce ne sarebbe proprio bisogno, dopo quanto (non) è successo con Ravenna 2019. I soldi ci sono, li troviamo nella "Legge di bilancio 2017 dello Stato", ma serve anche la "credibilità" di una guida per farli arrivare in tempo, per garantire ai finanziatori una proficua e oculata gestione. Esempio ne sia una serie di città veramente "beatificate" da questa legge finanziaria e non solo, a partire da Milano, Bari, Cortina, ecc. Per fare cosa? Grandi infrastrutture, logistica, rigenerazione urbana, manifestazioni internazionali. Questo è il punto da capire. Se l'arrivo di tante persone non sia perché hanno "sbagliato" strada, occorre informarle nei loro salotti, costruire una mobilità/logistica facile e veloce (che non esiste), aria, acqua, ferro, gomma, dalle grandi infrastrutture ai parcheggi. Un sistema ricettivo capiente (da incentivare) e tutto all'altezza (che non esiste). Non certo per ultimi, occorrono "ordine e bellezza" urbani. Per le manifestazioni, serve una regia di eccellenza che concentri "tutto il possibile" su Ravenna, evitando fin da ora sproloqui, ripetitività quali-quantitativa e noia da eccessi. Per fare nuove infrastrutture e migliorare le esistenti, che per chi conosce l'isolamento storico di Ravenna è il problema numero "uno", stiamo aspettando un progetto da anni: qualcuno sa dov'è? Intanto gli altri non aspettano. A giugno 2016 tutta la stampa nazionale ha riportato che Cortina d'Ampezzo ospiterà l'edizione 2021 dei Campionati Mondiali di Sci Alpino. Il Corriere della Sera del 10/06/2016 riportava: Un budget di oltre 50 milioni di euro, a carico della Federazione internazionale e del Governo, per riqualificare piazze, strade e luoghi della città. Inoltre un piano Anas da 130 milioni di euro (70 già stanziati al 2016) per migliorare decisamente l'arteria principale di accesso a Cortina, l'Alemagna, gallerie a Tai, Valle e Borca, nuove arterie a San Vito e Zuel, oltre a interventi di mitigazione del rischio idrogeologico. Senza contare che, con iter autonomo, procede il progetto di realizzare l'aeroporto, ma il sogno è anche il Treno delle Dolomiti. Tutto ciò dà l'idea che queste infrastrutture serviranno per il prima, ma soprattutto per il dopo mondiale. E Ravenna? Forse non si sono accorti che la ricreazione è finita da un bel po' e quindi è ora di lavorare".

Pasquale Minichini, portavoce Lista per Ravenna

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