Le vecchie sedie di scuola rivivono nell'omaggio dantesco “Fatti non foste a viver da seduti”
Inaugura venerdì 4 giugno alle 17 e rimane esposta fino al 26 giugno l’esposizione “Fatti non foste a viver da seduti” nel chiostro della Biblioteca Classense. La mostra rende visibili i lavori realizzati per l’occasione, negli orari di apertura del complesso tutti i giorni dalle 9 alle 19 esclusi domenica, lunedì e festivi. L’iniziativa è nata dalla chiamata pubblica per le proposte per il centenario dantesco, fatta dal Comune di Ravenna nel 2019, volta a raccogliere eventi dedicati al Sommo Poeta per celebrare il settimo centenario della sua morte. “Fatti non foste a viver come bruti” è uno dei 39 progetti selezionati, tra mostre, spettacoli e convegni dedicati proprio a Dante Alighieri.
Cos’è la Divina Commedia? Cosa ci ha lasciato quasi sette secoli or sono? Su un punto possiamo essere concordi in tanti, tantissimi: la Divina Commedia è un viaggio. È un viaggio per i personaggi che popolano la sua vicenda, chi in quanto guidato, chi in quanto guida; è un viaggio per chi l’ha scritta, centinaia di anni fa, canto dopo canto, mentre volente o nolente si aggirava tra diverse città del territorio; è un viaggio per chi la legge nel presente e chi l’ha letta nel passato, perché ci accompagna in un percorso fantastico nell’Oltretomba, che pure ha tanti punti di contatto con la nostra vita, ancora oggi. “Fatti non foste a viver come bruti”, dunque, come diceva Ulisse nel XXVI canto dell’Inferno. Tuttavia, evidentemente, non fummo nemmeno fatti a viver...da seduti: il viaggio è movimento, fisico, mentale, culturale. Dunque, se non siamo seduti, cosa ne facciamo delle nostre sedie?
La mostra coinvolge alcuni artisti contemporanei, allo scopo di personalizzare e decorare alcune sedie scolastiche recuperate da una discarica in attesa di finire al macero. Il tutto votato al tema dantesco e alla Divina Commedia. Chiunque, giovanissimo, giovane o meno giovane, ha un ricordo chiaro di quelle sedie in cui passava varie ore ogni settimana...proprio a imparare di quel famoso Dante e del suo poema. Togliamo queste sedie all’abbandono e riproponiamole a un pubblico di tutte le età, trasformiamole in tele da colorare, da uno strumento passivo a un’occasione per viaggiare con gli occhi.
"Questo progetto, come i tanti selezionati dal Comitato cittadino per il VII centenario, dimostra come il lascito dantesco a Ravenna sia un ordito su cui tessere contenuti, linguaggi, collaborazioni e contaminazioni. Per questo la città fin dall'inizio ha scelto una modalità di massima apertura al territorio e alle diverse proposte accogliendone ogni innovazione, diversità e sfumatura. Iniziative come questa ci dicono di un tessuto resistente su cui innestare progetti di eccellenza e parimenti azioni di valorizzazione puntuali ed espressione di tutti coloro che nel territorio operano nel nome di Dante. In particolare il percorso che ha portato a questa esposizione costituisce una lettura di elementi del vissuto scolastico di ciascuno che attinge alla visione di artisti di grande valore alcuni dei quali, come Luca Barberini e CaCo3 che trovano spazio anche nelle raccolte civiche d'arte”, così dichiara l'Assessora alla Cultura Elsa Signorino.
Dal mosaico alla street art, la rosa degli otto artisti e collettivi coinvolti tocca diversi ambiti del panorama locale: a firmare le sedie sono stati Luca Barberini, Dissenso Cognitivo, CaCO3, Mauro Fragorzi, Duccio Maria Gambi, Daniela Iurato, Davide Salvemini e Agnese Scultz. L’esposizione è stata curata dai tre ravennati Marco Montanari, Silvia Rossetti ed Elena Sabattini. L’inaugurazione sarà accessibile su prenotazione, scrivendo a rossetti.silvia1@gmail.com o elena@ars404.com.