"Atmosfere del Novecento volti e paesaggi": a Ravenna la mostra sui maestri del '900:
“Atmosfere del Novecento volti e paesaggi” è la mostra a cura di Silvana Costa che sarà allestita negli spazi del Pala De André di Ravenna in occasione della Festa del Pd. Oltre 100 opere a partire dagli anni 20 fino agli anni 70 descrivono un passato attraverso immagini legate al quotidiano. La mostra raccoglie una trentina di disegni, una decina di sculture e oltre 60 dipinti. Il vasto corpus vuole condurre il pubblico nell’arte del Novecento attraverso paesaggi e volti sconosciuti, per cogliere l’abilità pittorica e descrittiva di ogni singolo autore protagonista dello scorso secolo, per conoscere l’identità di certe opere, la morbidezza di certi segni, che pur rifacendosi ai movimenti pittorici del Novecento, sono soprattutto frutto del vissuto e della personalità dell’artista, della sua ricerca intimista.
Un percorso articolato che espone grandi artisti del Novecento italiano: dai paesaggi di Giacomo Balla degli anni Cinquanta, alla carrellata di ritratti di Corrado Cagli realizzati negli anni Quaranta e negli anni Sessanta accanto a Massimo Campigli e Felice Carena mentre di Carlo Carrà sono in mostra i paesaggi realizzati negli anni Trenta e negli anni Cinquanta. E ancora Felice Casorati, Claudio Clerici e Giorgio De Chirico esplorato attraverso quadri di notevole intensità e simbologie per lui ricorrenti degli anni ’50 oltra a un disegno del ’29. In mostra anche un nucleo di opere di Filippo De Pisis degli anni Trenta e Quaranta, un piccolo ciclo che si conclude con un olio su tela del 1950. E ancora gli stupendi paesaggi di Raffaele De Grada e i disegni di Pericle Fazzini. Un corpus numeroso di opere indagano l’opera di Virgilio Guidi accanto a quella di Ottone Rosai. Di questi in mostra magnifici paesaggi, ritratti, nature morte. Accanto i ritratti realizzati negli anni Cinquanta da Renato Guttuso e Mino Maccari, disegni e sculture di Arturo Martini tra cui i “Ferri” realizzati negli anni Cinquanta. Poi Mirko, Savinio, Gregorio Sciltian, Severini, i paesaggi di Ardengo Soffici e Arturo Tosi, Emilio Vedova e Renzo Vespignani. Inoltre i disegni e gli inchiostri di Mario Sironi, una decina di opere dal 1914 agli anni Cinquanta.
"La mostra è un appuntamento ormai consolidato - ha affermato Michele De Pascale segretario provinciale del Pd di Ravenna - rientra tra le aspettative della città e dei ravennati. Inoltre, essendo sempre una mostra che come contenuti ha decisamente un respiro nazionale, si colloca anche tra i grandi appuntamenti turistici di fine estate italiani. Quest'anno l'attenzione si è soffermata sui maestri del Novecento e l'esposizione diventa un motivo di riflessione in più nel grande dibattito avviato da tempo sull'arte e sulla cultura del Novecento, sia in romagna che nel Paese".
"Una mostra che si può guardare da due lati - ha asserito il vicepresidente della Provincia di Ravenna Gianni Bessi - come appuntamento importante per il tessuto economico e sociale del territorio da un lato e come grande mostra, cioè occasione unica per vedere grandi opere d'arte a Ravenna" "Le opere derivano tutte da collezioni private - ha spiegato la curatrice Silvana Costa - e più precisamente dalle case di collezionisti che amano molto questi quadri. Considero quindi un privilegio avere avuto la fiducia di queste persone. Il risultato è un percorso unico e la visione irripetibile della maggior parte delle opere in mostra. L'opera più antica è del 1914 anno in cui, come tutti sappiamo, è scoppiata la grande guerra. Nonostante il disagio, la povertà, la precarietà delle esistenze proprio in quell'anno nacquero molti fermenti artistici e altrettanti riviste che raccoglievano l'operato degli artisti contemporanei. Credo che la riflessione possa partire da qui".