Omaggio a Stravinskij: Charles Dutoit dirige la Slovenian Philharmonic Orchestra
L'omaggio di Ravenna Festival a Igor' Stravinskij, nel cinquantesimo anniversario della morte, prosegue con due suites tratte da suoi balletti e affidate alla direzione di Charles Dutoit, la cui carriera ultra sessantennale ha segnato la storia della musica accanto ai giganti del Novecento. Venerdì 18 giugno, ore 21.30, alla Rocca Brancaleone il direttore svizzero sarà alla testa della Slovenian Philharmonic Orchestra con Jeu de cartes, dal balletto che Stravinskij immaginò nel 1935 come una vera partita a poker, e la seconda suite da L'uccello di fuoco, il balletto ispirato alla Russia magica e primordiale che rivelò al mondo intero il nome del futuro compositore della Sagra della Primavera, casus belli che fece litigare l'Europa musicale d'inizio Novecento. Tra le due suites, Dutoit dirigerà il pianista argentino Nelson Goerner nel Primo Concerto per pianoforte e orchestra di ?ajkovskij, il titolo più arduo per un solista della tastiera, ma paradossalmente rifiutato dal primo dedicatario, Nikolaj Rubinstein, che nel 1875 non accettò il lavoro giudicandolo ineseguibile. L’appuntamento è già sold out ma sarà in diretta streaming su ravennafestival.live.
Per una volta libero di scegliere autonomamente il soggetto di un balletto per Lincoln Kirstein, fondatore assieme a George Balanchine dell'American Ballet, Stravinskij si lanciò sul gioco d'azzardo. Tra il 1935 e il 1937 nacque Jeu de cartes, da cui è stata tratta una suite che tutto conserva dello spirito dei personaggi originali, ovvero quindici carte che si sfidano in una partita a poker in tre mani, dove il personaggio principale è l'infido Jolly, capace di mutare l'andamento del gioco in ogni momento. Ma sarà una scala reale di cuori a battere in extremis i suoi diabolici piani. Nel 1910 il ventottenne Stravinskij compose invece il balletto che lo avrebbe lanciato in orbita internazionale pochi anni prima della scandalosa prima parigina della Sagra della Primavera. Ne L'uccello di fuoco, prima collaborazione tra il compositore e i Ballets Russes di Djagilev, lo zarevic Ivan si salva dal terribile mago Katscej prima agitando la penna d'oro dell'Uccello di fuoco e poi schiacciando un gigantesco uovo in cui è racchiusa l'anima del malvagio avversario. La Danza infernale di Katscej è il momento più intenso della Seconda suite, nel quale si ritrova quell'impulso ritmico della Sagra. Era sulla definitiva rampa di lancio anche ?ajkovskij quando nel 1875 presentò il Primo Concerto per pianoforte e orchestra, eseguito a Boston da un entusiasta Hans von Bülow, primo solista ad affrontare quegli “scandalosi” accordi iniziali così lontani dalla sensibilità dell’epoca.