Alla 60esima edizione il premio di pittura "Marina di Ravenna" celebra la sua storia
Ricorrendo quest’anno la 60esima edizione del Premio internazionale di pittura “Marina di Ravenna”, l’Associazione Capit vuole rendere omaggio alla sua lunga storia, coinvolgendone i protagonisti. Per l’occasione, si è scelto di sospendere il tradizionale concorso e di invitare alcuni fra gli artisti premiati nelle passate edizioni a presentare una propria opera recente: fra questi, i vincitori dell’antica estemporanea che si è riusciti a rintracciare, oltre ad una selezione dei premiati nelle edizioni più recenti. Quarantadue artisti hanno accettato l’invito, dando vita all’ “Omaggio al Premio Marina di Ravenna”: non solo una mostra, ma una vera e propria festa della pittura, ricca di valore tanto artistico quanto sentimentale.
L’appuntamento è per domenica nella Galleria FaroArte a Marina di Ravenna, Piazzale Marinai d’Italia. Alle 17.30, alla presenza del Sindaco di Ravenna Michele de Pascale e di altre autorità cittadine, avrà luogo l’incontro con gli artisti, condotto da Alessandro Braga; alle 19.00 l’inaugurazione della mostra, che resterà aperta fino al 30 settembre e conterrà anche ricordi, foto e articoli di giornale d’epoca. Non mancherà il catalogo delle opere esposte, con biografie degli autori e commento critico di Claudio Spadoni. L’evento è patrocinato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, dalla Regione Emilia-Romagna, dalla Provincia di Ravenna e dal Comune di Ravenna.
Si ritroveranno artisti noti e meno noti; meritano una menzione speciale il bolognese Mario Nanni, 94 anni, e la coreana Bo Mi Kim, che arriverà per l’occasione da Seoul. Fra i rappresentati degli anni gloriosi dell’estemporanea, si segnalano il ravennate Guido Onofri, vincitore nel ’64; il fiorentino Mauro Cozzi, che vinse nel ’65 quando aveva appena 17 anni; il faentino Nevio Bedeschi, che si aggiudicò il Premio nel ’67; Vito Montanari, di Terra del Sole, vincitore nel ’72, che partecipò ininterrottamente a tutte le edizioni dal ’57 al 2000.
Il legame anche affettivo che gli artisti hanno con il Premio e con Marina, che in Montanari ha la massima espressione, si rileva anche in tante altre storie. Citiamo ad esempio Nicola Carrino, Renata Boero, Antonio Tamburro, Franco Sumberaz, che parteciparono all’estemporanea (Carrino addirittura nel ’58) per poi tornare, artisti ormai affermati, a ricevere il premio negli anni 2000.
Ma la celebrazione non sarebbe completa se non fosse possibile rivedere le opere che, in tempi tanto diversi, hanno meritato il premio delle giurie. Un excursus emozionante che dà il segno dell’evoluzione del gusto e della stessa idea di opera d’arte nel corso di questi sessant’anni.