Riccardo Muti dirige il gran concerto per il settimo centenario dantesco
L’anno delle celebrazioni per il settimo centenario della morte di Dante si corona a Ravenna con il concerto diretto da Riccardo Muti, alla guida dell’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini e del Coro del Maggio Musicale Fiorentino: domenica 12 settembre l’appuntamento è alle 20.30 nei Giardini Pubblici, dove la scenografia è rappresentata dall’eleganza rinascimentale della Loggetta Lombardesca a offrirsi per scenografia. Lo stesso concerto – il programma musicale include le Laudi alla Vergine Maria di Giuseppe Verdi, la Dante-Symphonie di Liszt e la prima italiana di Purgatorio di Tigran Mansurian, con il baritono armeno Gurgen Baveyan e Giovanni Sollima al violoncello – sarà replicato a Firenze il 13 settembre e a Verona il 15 settembre, così unendo in musica le tre città “dantesche”. Le prevendite si aprono giovedì 26 agosto: presso la Biglietteria del Teatro Alighieri (lun-sab 10-13, giovedì anche 16-18) anche telefonicamente (0544 249244), su ravennafestival.org, presso tutte le filiali La Cassa di Ravenna e uffici IAT di Ravenna, Cervia e Milano Marittima. Biglietti da 24 a 45 euro.
Sarà presente alla serata anche lo stesso Tigran Mansurian, cui Ravenna Festival ha commissionato un nuovo lavoro sulla seconda cantica della Commedia proprio nell’ambito della dedica a Dante che caratterizza il programma 2021 della manifestazione. Mansurian, la cui scrittura delicatissima e cristallina è spesso ispirata dalla musica sacra ma anche dalla tradizione popolare, accosta due luoghi poetici ben conosciuti del Purgatorio: l’incipit del canto I, “Per correr miglior acque alza le vele”, e la preghiera del Padre nostro con la quale si apre il canto XI. Sono invece le prime sette terzine dell’ultimo canto del Paradiso – la preghiera che Dante fa rivolgere alla Vergine da San Bernardo di Chiaravalle – la fonte di Giuseppe Verdi per le Laudi alla Vergine Maria, che apre il programma. Una delle più celebri pagine di ispirazione dantesca, quella Dante-Symphonie che Liszt conclude – dopo aver esplorato Inferno e Purgatorio – con un Magnificat, guida il nostro sguardo sul Paradiso, così chiudendo il cerchio del programma musicale.