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Da Verdi ad Auschwitz. Dramma, potere e musica nella Stagione d'Opera e Danza dell'Alighieri

Si parte con la Trilogia d'Autunno per un susseguirsi di opere tradizionali e contemporanee. Dalle Nozze di Figaro al Balletto Yacobson e la partecipazione di un premio Oscar italiano

"La fabbrica del teatro va a pieno regime", conferma Antonio De Rosa, sovrintendente di Teatro Alighieri e Ravenna Festival, alla presentazione della Stagione d'Opera e Danza 2018-2019. Un cartellone che presenta otto titoli per l'opera e quattro per la danza. Si parte con l'acclamata e quasi sold out Trilogia d'Autunno che dal 23 novembre al 2 dicembre regalerà emozioni verdiane al Teatro Alighieri.

Un programma che è ispirato dal rapporto tra musica e potere e che si ritrova non solo nell'opere liriche, ma anche nelle conversazioni curate da Guido Barbieri e che saranno ospitate per cinque sabati alla Sala Corelli del Teatro e alla Biblioteca Classense.

Il programma dell'Opera

Nabucco, Rigoletto e Otello sono le tre opere di Giuseppe Verdi che, per tre sere ciascuna e nove giorni in totale apriranno la Stagione con la Trilogia D'Autunno. Un evento importante che richiama interesse anche dall'estero e che frutta incassi che si avvicinano ai trecentomila euro, rivela ancora De Rosa.

E questo è solo l'inizio della Stagione operistica che prosegue dal 16 al 18 dicembre con Il viaggio di Roberto, un treno verso Auschwitz, una produzione del Teatro Alighieri dedicata alla triste vicenda del piccolo Roberto Bachi che visse a Ravenna negli anni della seconda guerra mondiale. Roberto partì il 6 dicembre del 1943 dal binario 21 della stazione di Milano su un treno diretto ad Auschwitz. La tragedia ha portato all'ideazione di quest'opera che vede il testo di Guido Barbieri, la musica di Paolo Marzocchi, la regia di Alessio Pizzech, gli attori Franco Costantini e Cinzia Damassa, la mezzosoprano Alessandra Visentin e il baritono Donato Di Gioia. Alla rappresentazione parteciperanno anche Danilo Naglia, Silvano Rosetti e Sergio Squarzina, ex compagni di scuola di Roberto. L'opera sarà poi rappresentata ai teatri di Ferrara e Parma

Il secondo appuntamento è con il maestro Paolo Olmi che dirige Romeo et Juliette (18 e 20 gennaio), opera in cinque atti di Jules Barbier e Michel Carré tratta dal celebre dramma shakespeariano. La rappresentazione è coprodotta dall'Alighieri e dal teatro di Rijeka (Fiume).

L'opera torna a Ravenna il 22 e 24 febbraio con Le nozze di Figaro, il testo di Lorenzo da Ponte musicato da Wolfgang Amadeus Mozart. Dopo Così fan tutte e Don Giovanni, arriva all'Alighieri anche la prima delle tre opere cha hanno visto la collaborazione tra il genio di Salisburgo e il testo dapontiano. L'opera, diretta da Erina Yashima, vede la regia di Giorgio Ferrara e le scene del tre volte Premio Oscar Dante Ferretti.

Si prosegue con Andrea Chénier, dramma di Luigi Illica per le musiche di Umberto Giordano, che torna all'Alighieri dopo quasi cinquant'anni, rappresentato l'ultima volta nel 1971. Direttore Giovanni Di Stefano, regia di Nicola Berloffa.

Finale della stagione operistica dedicato a un dramma non lontano del passato e strettamente legato al presente. Katër I Radës, il naufragio (18 aprile) racconta la triste vicenda della motovedetta albanese Katër I Radës, carica di uomini, donne e bambini affondata al largo della costa italiana nel 1997. Tratta dal romanzo-reportage di Alessandro Leogrande, l'opera vede le musiche del compositore albanese Admir Shkurtaj, giunto in Italia nel 1991 con le prime ondate di sbarchi.

Il programma della Danza

Due formazioni d’oltreoceano, un gala dalla Russia e un progetto tutto italiano, questa è l'offerta della Stagione di Danza. Si parte il 26 e 27 gennaio con la compagnia newyorkese Parsons Dance, un gradito ritorno a Ravenna. Il direttore artistico David Parsons guida la compagnia che è divenuta ormai un punto di riferimento per la danza postmoderna.

Il secondo appuntamento è l’omaggio a Leonard Cohen del Ballets Jazz de Montréal, unica data italiana della prestigiosa compagnia canadese diretta da Louis Robitaille (16 e 17 febbraio).

Parsons Dance ph Lois Greenfield-2

Dal 16 al 17 marzo è fissato invece l'appuntamento con la danza classica. Il livello è assolutamente alto con il Balletto Yacobson di San Pietroburgo che presenterà una galleria di capolavori, dal Lgo dei cigni a La Bella Addormentata.

Gran finale per l'arte coreutica con Aterballetto e il Bach Project (6 e 7 aprile). Anche questo è un gradito ritorno a Ravenna: uno spettacolo ispirato alle musiche di Johann Sebastian Bach, affidato al giovane coreografo Diego Tortelli e realizzato grazie al contributo dei teatri della Regione.

La musica e il potere. Cinque dialoghi con Guido Barbieri

Si rinnova anche quest'anno il ciclo di incontri affidati a Guido Barbieri, musicologo, divulgatore, docente di Storia della Musica, che propone un percorso tematico legato al rapporto tra potere e musica dal titolo: La musica e il potere. Uno stendardo sonoro sul palazzo del Principe.
Cinque incontri, tutti di sabato alle ore 10.30 che accompagnano la Stagione per approfondirne i suoi aspetti più interessanti e riflettere assieme sul tema del potere, più quotidiano di quanto si possa pensare. Si inizia sabato 24 novembre alla Sala Arcangelo Corelli del Teatro Alighieri con Ragion di stato e ragione d’amore. Il conflitto tra individuo e potere nel teatro musicale di Giuseppe Verdi. 
Tutti i successivi appuntamenti si svolgono invece alla Sala Muratori della Biblioteca Classense. Sabato 15 dicembre si discute de Il primo colpo di fucile nella lotta di liberazione del suono. La musica si ribella contro l’oppressione del potere. Sabato 12 gennaio il dialogo prosegue con Cantare con una sola voce. La scrittura musicale come strumento di potere tra Medio Evo e Rinascimento. Sabato 2 febbraio è la volta di Se vuol ballare signor contino. La microfisica del potere nel teatro musicale di Mozart, Gounod e Giordano. Ultimo incontro sabato 16 febbraio con La bandiera si ammaina sul palazzo del Principe. L’antinomia tra potere e libertà nell’itinerario musicale di Franz Joseph Haydn e di Ludwig van Beethoven.

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