Sul palco la musica d'avanguardia araba: ecco Jerusalem In My Heart
Tra le realtà più coinvolgenti della scena d’avanguardia araba, il progetto Jerusalem In My Heart arriva al Bronson venerdì 19 novembre, dalle 21.30, a seguito della pubblicazione su Constellation di “Qalaq” (in arabo “profonda preoccupazione”), nuovo lavoro in studio per il quale ogni traccia vanta una diversa collaborazione (Moor Mother, Tim Hecker, Lucrecia Dalt, Greg Fox, Alanis Obomsawin fra gli altri). Coerente, avventuroso a livello sonoro e potente a livello narrativo, “Qalaq” è ad oggi l’album più intenso, articolato e finemente cesellato di Jerusalem In My Heart.
In apertura di serata Pie Are Squared, progetto solista ambient/drone del musicista egiziano Mohammed Ashraf con sede in Italia. Ashraf è anche membro delle band metal Postvorta e Void of Sleep, oltre che membro dei progetti ?ruti, Bennu e Aken’s Sleep. Biglietti: 15 euro + prevendita.
Jerusalem In My Heart (JIMH) è un progetto di performance audio-video il cui nucleo di base è composto dal musicista e produttore libano-canadese Radwan Ghazi Moumneh e la regista di base a Montréal Erin Weisgerber. JIMH è un'esperienza immersiva sia a livello sonoro che visivo, un tentativo in continua evoluzione di comporre musica araba sperimentale che vada a braccetto con visual fatti a mano con una telecamera 16 mm in installazioni site-specific.