"L’impresario delle Smirne" al teatro Masini di Faenza
Con il classico goldoniano L’impresario delle Smirne, proseguono gli appuntamenti con la grande Prosa al Teatro Masini di Faenza. Martedì 25, mercoledì 26 e giovedì 27 marzo alle ore 21, Valentina Sperlì, Antonio Iuorio, Roberto Valerio (anche regista) e Nicola Riganese saranno protagonisti della pièce, affiancati da Massimo Grigò, Federica Bern, Alessandro Federico, Chiara Degani e Peter Weyel.
Composta nel 1759, l’opera è una splendida e divertente commedia che presenta un impietoso ritratto dell’ambiente degli artisti di teatro, ambiente che Goldoni conosce a fondo: può a ragione “parlarne per fondamento”, come egli stesso dichiara nella prefazione dell’opera.
La vicenda ruota attorno ad un gruppo di attori, uomini e donne, tutti pettegoli, invadenti, boriosi e intriganti che, disperati e affamati, vivono per un breve attimo l’illusione della ricchezza nella speranza di riuscire a partire per una favolosa tournée in Oriente con Alì, ricco mercante delle Smirne intenzionato a formare una compagnia d’Opera, e tornare carichi d’oro e di celebrità.
Facili prede di mediatori intriganti, di impresari furbi e rapaci, i poveri artisti scoprono a loro spese che le regole del Teatro sono eterne e che la loro vicenda scritta 250 anni fa ha un sapore grottesco di attualità. Distratti dalle loro piccole beghe e rivalità, occupati a farsi la guerra per far carriera, invidiosi di una posizione nella gerarchia di palcoscenico, di un costume più o meno sfarzoso, di un privilegio in più e soprattutto di avere una paga l’uno più alta dell’altro, non si accorgono di essere delle piccole, sciocche marionette i cui fili vengono manovrati da chi il potere veramente ce l’ha, per la sua posizione o per il suo denaro.
L’impresario delle Smirne è un grande affresco, una cantata corale affidata all’insieme della compagnia che lo rappresenta: ogni personaggio, dal Turco al servitore, si rivela incisivo, necessario in un “divertissement d’ensemble” che restituisce il clima lezioso e libertino dell’epoca; ma che allo stesso tempo offre l’occasione per porsi alcune domande di sconcertante attualità: che importanza ha l’Arte e in modo specifico l’Arte teatrale nella società contemporanea? E che ruolo riveste all’interno di suddetta Arte, l’attore? In quale modo è possibile riuscire a realizzare spettacoli di grande valore artistico senza adeguate risorse finanziarie?
Biglietti spettacolo: da 12 a 23 €. Prevendite nei giorni di spettacolo dalle ore 10 alle ore 13 presso la Biglietteria del Teatro Masini. Prenotazioni telefoniche (0546 21306) tutti i giorni feriali dalle ore 10 alle ore 13. Le sere di spettacolo la Biglietteria aprirà alle ore 20.
Prevendite online su vivaticket.it - Info: 0546/21306 e www.accademiaperduta.it