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Dodici anni di "Transmissions": tanti live in Darsena con White Skulls, Lucrecia Dalt e White Hills

Noise folk, psichedelia e indie si mescolano in un festival unico in Italia. Alle 17 band in concerto si aggiunge il cartellone di Transmissions Off

Dal 21 al 23 novembre giunge il dodicesimo appuntamento con Transmissions, il festival di Bronson Produzioni dedicato alle più interessanti frontiere della musica globale, che raduna ogni anno a Ravenna nel mese di novembre il meglio della ricerca in ambito sonoro da tutto il mondo.

Nel 2019 Transmissions sceglie di rilanciare, ritornando dopo due edizioni firmate Chris Angiolini (ideatore e fondatore dell’Associazione Culturale) alla formula della direzione artistica “esterna”, collaudata con successo in passato grazie a nomi del calibro di Stephen O’Malley (2012), Daniel O’Sullivan (2013), Nico Vascellari (2015), e coinvolgendo per l’occasione in questo ruolo due figure di riferimento della produzione mondiale, già ospiti in passato della manifestazione ravennate: Martin Bisi, guru della scena alternativa e noise newyorkese (fondatore dello storico BC Studio e produttore, tra gli altri, di Sonic Youth, Swans, Unsane, Cop Shoot Cop, il suo ultimo lavoro BC35 è stato prodotto in esclusiva dall’etichetta di Bronson) e Radwan Ghazi Moumneh, sound engineer, produttore e musicista canadese di origini libanesi, anima - insieme al regista Charles-André Coderre - del progetto di culto Jerusalem in My Heart.

In programma a Ravenna da giovedì 21 a sabato 23 novembre prossimi, Transmissions toccherà anche quest’anno le diverse anime della città di Ravenna, antica capitale dell'Impero Romano d'Occidente e secondo Comune in Italia per estensione (subito dopo la capitale), e avrà il suo epicentro presso la Darsena di Città, bacino acqueo artificiale costituito alla fine del secolo scorso con funzioni prevalentemente industriali e oggi al centro di un grande progetto di riqualifica e valorizzazione culturale, con il main stage delle Artificerie Almagià - suggestivo spazio di archeologia industriale, già deposito di zolfo e sede di una fabbrica di articoli pirotecnici - e l’area della Darsena PopUp, epicentro degli eventi diurni e pre-serali del festival.

Band e programma

"Il festival Transmissions si conferma anche quest’anno foriero di proposte musicali di alta qualità – dichiara l’assessora alla Cultura del Comune di Ravenna, Elsa Signorino – con un respiro internazionale e di avanguardia che ha fin da subito caratterizzato l’evento organizzato da Bronson Produzioni e che trova un suo naturale sviluppo nella città di Ravenna. Per questi motivi come amministrazione siamo lieti di contribuire alla realizzazione di questo evento che attirerà sicuramente giovani e meno giovani amanti della sperimentazione musicale".

Saranno 17 gli artisti e le band da 11 paesi del mondo (Stati Uniti, Inghilterra, Egitto, Francia, Canada, Australia, Libano, Iran, Italia, Grecia, Germania) annunciati ad oggi nel cartellone di Transmissions 2019: una line-up internazionale e perfettamente bipartita, a rispecchiare le due differenti anime che percorrono le rispettive linee curatoriali. Un cartellone capace di raccontare “in parallelo” due mondi distanti ma per tanti versi affini come quello della New York “avant” e sperimentale di Bisi e quello nato dallo straordinario incontro tra le sonorità mediorientali e nordafricane con l’anima più sperimentale della scena underground canadese ed europea.

Come sempre, Transmissions attraversa programmaticamente qualsiasi definizione o preclusione di genere: noise, drone, avant, ambient, folk, psichedelia e indie si mescoleranno ancora una volta nelle tre serate del festival per dare vita ad un’esperienza unica nel suo genere in Italia. Questa dodicesima edizione vedrà protagonisti a Ravenna, chiamati a raccolta per l’occasione da Martin Bisi, alcune autentiche icone della musica alternativa americana quali i White Hills, alfieri del movimento space/psych-rock ispirato alla scena dei club della Big Apple di fine Anni ’70 e primi Anni ’80, e i Live Skull di Mark C. e Rich Hutchins - parte della stessa scena avant-noisy newyorkese dai quali emersero Sonic Youth, Lydia Lunch e Swans - accanto al jazz distopico degli straordinari Parlor Walls, guidati della carismatica Alyse Lamb, al noise post-pop del duo Tidal Channel (Genevieve Fernworthy e Billy Cancel), e allo stesso Martin Bisi in doppia veste live: con l’omonima band, che vede protagonista lo stesso Bisi in una nuova formazione sperimentale insieme a Diego Ferri, Oliver Rivera-Drew e Genevieve Fernworthy e con BC35 Collective Set, formazione mobile che presenterà i brani dell’omonimo disco inciso per Bronson Recordings in occasione del trentacinquesimo anniversario degli storici studi di Brooklyn. Ad impreziosire la line-up firmata da Bisi, gli unici due act italiani in programma, entrambi provenienti dall’area romagnola, a rappresentare la grande vocazione allo scouting che caratterizza da sempre Bronson e le sue iniziative: la ravennate Francesca Morello, aka. R.Y.F., con il suo mix ruvido e poetico di neofolk, doom e punk blues (il suo secondo lavoro esce a metà ottobre per Dio Drone), e i Solaris, da Cesena con un’originale miscela di noise rock e stoner che si rifà a Shellac ed Helmet passando per Slint, Melvins e Kyuss.

Perfetto contraltare di quella di Bisi, la proposta di Radwan Ghazi Moumneh coprirà invece un ampio spettro di latitudini geografiche e artistiche: tra gli act da non perdere, l’elettronica tra glitch e spoken poetry della producer colombiana (oggi di base a Berlino) Lucrecia Dalt, l’alfiere della “Cairo New Wave” (movimento che sta cambiando la fisionomia artistica e culturale della capitale egiziana) Nadah El Shazly, di ritorno a Ravenna dopo essere stata ospite di Beaches Brew nel 2018 e Xylouris White, collaborazione musicale fondata nel 2013 dal cantante e suonatore di laouto greco George Xylouris e dal batterista australiano Jim White (noto per il suo lavoro con Dirty Three), in uscita a inizio novembre 2019 per Drag City con il quarto disco The Sisypheans; il compositore Maurice Louca, altra figura chiave dell’effervescente scena musicale del Cairo (il suo album di esordio con Lekhfa, insieme alla cantante Maryam Saleh e a Tamer Abu Ghazaleh, è stato definito dal Guardian “un trionfo di avanguardia”), Ata Ebtekar aka Sote, compositore e sound artist nato ad Amburgo ma di base a Teheran, autentica figura di culto del panorama elettronico contemporaneo e l’eclettica Alexei Perry Cox, scrittrice e musicista canadese già parte della scuderia Sub Pop con il duo Handsome Furs. Insieme a loro, l’elettroacustica d’autore del polistrumentista e sperimentatore sonoro australiano Oren Ambarchi (cui il prestigioso magazine britannico d’avanguardia ha dedicato la copertina dell’ultimo numero), i parigini Oiseaux-Tempête, tra le rivelazioni più significative degli ultimi mesi, che vedranno sul palco - accanto al duo Frédéric D. Oberland e Stéphane Pigneul - Mondkopf, G.W.Sok (The Ex), Jean-Michel Pirès (Bruit Noir) e lo stesso Radwan Ghazi Moumneh. Infine, le contaminazioni tribali e rumoristiche del duo libanese Two or the Dragon, con il loro lavoro che si intreccia profondamente con le performing art ed il teatro.

Al cartellone ufficiale del festival si affianca quest’anno il palinsesto di Transmissions Off, appuntamenti pomeridiani a ingresso libero che precederanno le serate all’Almagià, in programma tra il MAR - Museo D’Arte della città di Ravenna e il ristorante AKÂMÌ - inserito nel progetto DARSENA pop-up: un’occasione unica per vivere al meglio l’atmosfera del festival e scoprire le meraviglie meno conosciute della città di Ravenna. Meeting point ufficiale del festival sarà quest’anno il Fargo Cafè di Via Girolamo Rossi.

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