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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Si forma la Trilogia d’Autunno: porte aperte alle prove della "Norma"

Uno sguardo in anteprima sulla nuova produzione di "Norma", dramma di Vincenzo Bellini che la regista Cristina Mazzavillani Muti riporta in vita all'Alighieri

Da settimane il Teatro Alighieri è in fermento: il processo creativo della Trilogia d’Autunno, ultimo appuntamento della XXX edizione di Ravenna Festival, è già entrato nel vivo e, lunedì 23 settembre, le porte dell’Alighieri si sono aperte per regalare uno sguardo in anteprima sulla nuova produzione di Norma, con la presentazione del cast e la possibilità di assistere alle prove. Norma è il primo dei titoli e la prima delle tre grandi figure femminili che segnano il percorso “Dal belcanto agli albori del Verismo”, trittico che si completa con Aida e Carmen e sarà in scena dall’1 al 10 novembre. Il format della Trilogia, ormai pienamente collaudato e applaudito dal pubblico cittadino quanto da quello straniero, prevede il susseguirsi delle tre opere una sera dopo l’altra sullo stesso palcoscenico, grazie a una macchina teatrale che, con l’utilizzo di moderne tecnologie, scompone e ricompone la scena, dando vita per ognuno dei titoli a impianti visivi diversi e completamente nuovi.  

Nel caso dell’opera composta da Vincenzo Bellini su libretto di Felice Romani per il Teatro alla Scala nel 1831, il dramma, affidato alla regia di Cristina Mazzavillani Muti, sarà immerso in una dimensione “naturale”: le fronde di un bosco, il fitto intreccio di radici, la pietra di cavità sotterranee, poi l’acqua e la bruma di paludi che riportano le “Gallie” a scenari e paesaggi nostrani. Insomma, il progetto scenico e visuale - pensato da Ezio Antonelli, elaborato dal video programmer Davide Broccoli, illuminato da Vincent Longuemare e completato dai costumi di Alessandro Lai - raccoglie gli elementi di una natura misteriosa e li fonde in un impianto emozionale, concentrandosi sulla potenza evocatrice della materia. E sulla presenza di simboli metaforici, come il libro che si apre al centro della scena (realizzato dall’Accademia di Belle Arti) e al tempo stesso parola, credo, codice; come il teschio-totem della divinità pagana Irminsul; come la luna che inevitabilmente domina la scena. Tutto pervaso nell’aura mitica che innerva quest’opera, essa stessa mito: del belcanto, della perfezione formale, dell’idea stessa di opera.

A dirigere la partitura belliniana sul podio dell’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini è chiamato Alessandro Benigni, già lo scorso anno impegnato per Nabucco, mentre maestro del coro sarà Antonio Greco a capo del Coro Lirico Marchigiano Vincenzo Bellini unito al Coro Luigi Cherubini. Per quanto riguarda le voci della vicenda ambientata nella Gallia romana, Norma, figlia del capo dei druidi e sacerdotessa che ha violato i voti per amore di un romano, è il soprano coreano Vittoria Yeo, che il pubblico ravennate ha già potuto apprezzare lo scorso anno come Lady Macbeth e che in questo caso veste per la prima volta i panni della protagonista belliniana. Al debutto nel ruolo anche il resto del giovane cast: l’amato Pollione, proconsole romano, è il tenore Giuseppe Tommaso, mentre il basso Antonio Di Matteo è Oroveso, padre di Norma, e il soprano turco Asude Karayavuz sperimenta i panni di Adalgisa, rivale in amore di Norma. Completano la compagnia di canto Erica Cortese, la fida Clotilde, e Riccardo Rados, l’amico di Pollione Flavio. In scena anche i DanzActori Trilogia d’Autunno.

Biglietti: da 20 a 77 Euro (70 ridotto) Carnet: da 51 a 192 Euro (165 ridotto). La Trilogia d’Autunno 2019, oltre alla Norma, vede in programma anche la Carmen di Bizet e l'Aida di Giuseppe Verdi.

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