"Uomini nonostante tutto": una mostra fatta di immagini e testimonianze
Gli eventi di Memorial si concludono con la mostra aperta al pubblico “Uomini nonostante tutto – Testimonianze da Memorial”. La preveggenza del lavoro specifico di Memorial per difendere la persona umana sia nel passato che nel presente è particolarmente sorprendente se letta nell’attuale contesto degli orribili attacchi della Russia all'Ucraina e della totale falsificazione del passato e del presente. La mostra, allestita al Salone delle Bandiere, in Piazza del Popolo a Faenza, rimane aperta da sabato 11 fino a domenica 19 febbraio, con i seguenti orari: dal lunedì al sabato 8-13 / 16-19 e la domenica 10-13 / 15-19.
Le mattinate sono dedicate prevalentemente alle scolaresche che possono essere accompagnate all’esposizione da visite guidate. La Mostra, infatti, permette agli studenti delle Scuole Secondarie di I e II grado di approfondire, attraverso testimonianze, immagini e video, un pensiero critico sulla realtà, oltre che conoscere gli aspetti di una realtà storica importante e ancora decisiva nel comprendere come sia possibile formare e costruire una cultura di Pace.
L’inaugurazione della Mostra ha luogo sabato 11 febbraio alle ore 10 nella sala del Consiglio Comunale di Faenza attiguo al Salone delle Bandiere e vede la presenza, oltre al Prof. Adriano Dell’Asta, della Dott. Giovanna Parravicini, curatrice della mostra e ricercatrice della Fondazione Russia Cristiana in video-collegamento da Mosca.
La mostra e? basata su archivi e collezioni museali e si sviluppa su due percorsi espositivi: il primo, dedicato alle lettere che i padri scrivevano ai figli e alle famiglie dai lager; il secondo, sull’universo femminile nei lager e sui piccoli oggetti (ricami, disegni, pupazzetti) che le madri in lager confezionavano per i figli nel disperato tentativo di mantenere vivo un legame. Attraverso queste corrispondenze e questi oggetti – a volte poveri, ingenui, a volte testimoni di una sorprendente creatività – emergono storie straordinarie di umanità, di amicizia, di dolore e di verità, che documentano la passione per l’uomo che si conserva nelle più intime fibre della persona. In ogni sezione si alternano «voci» che sottolineano le condizioni disumane, volte appunto a umiliare, annichilire la persona e altre che parlano della dignità riconquistata, di un «bene» che può risplendere ovunque e, nonostante tutto, consentire di restare uomini.