"Ave gloriosa Mater", esplorando la musica sacra con Il Giardino delle Muse
Monodia e polifonia, tecnica dell’improvvisazione e argomento mariano: sono queste le linee lungo le quali si sviluppa il programma dei nuovi concerti della rassegna Vespri a San Vitale, intitolato Ave gloriosa Mater.
Venerdì 14 e sabato 15 giugno, alle 19.00, Il Giardino delle Muse - duo di flauti dolci composto da Simone Erre, docente nei conservatori di Castelfranco Veneto e Pavia, e dalla sua allieva Benedetta Ferracin - esplora la musica sacra tra XII e XIII secolo, periodo particolarmente prolifico per la musica e tutte le arti e che in musicologia si identifica come ars antiqua, con brani tratti da raccolte quali le spagnole Cantigas de Santa Marìa o il Laudario di Cortona. Caratteristica comune è il profondo senso di spiritualità e raccoglimento, esaltato dalla particolarità timbrica dei flauti dolci nelle diverse taglie.
Durante i duecento anni di musica su cui si concentra Ave gloriosa Mater convissero con uguale importanza repertori differenti, sia sacri che profani, polifonici e monodici. Accanto alle Cantigas troviamo le chansons dei trovatori, accanto all’organum polifonico sacro della Scuola di Notre-Dame i mottetti profani politestuali. E questi sono anche i secoli in cui si elaborano soluzioni per far cantare più voci contemporaneamente, con andamenti ritmici differenti. Ma è il canto gregoriano il principale repertorio musicale medievale e quello da cui scaturirà, attraverso la tecnica dell’improvvisazione ben radicata già dal IX secolo, la polifonia. Nei concerti del Giardino delle Muse i vari brani e le principali forme musicale proposte, come la sequenza, il mottetto, la clausola, il conductus e la cantiga, sono eseguite e interpretate secondo una prassi che tende a restituire al pubblico una particolare ed evocativa esperienza sonora.
1 euro il biglietto per Vespri a San Vitale (la durata è di circa 40 minuti)