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Cervia, cresce il consumo dell'acqua: previsto un nuovo collegamento idrico

Chiarisce Romagna Acque: "La scelta di realizzare il potabilizzatore consentirà anche la riduzione del 50% del prelievo di acqua dalle falde, evitando il fenomeno della subsidenza così nociva agli ecosistemi ed alla fruibilità degli ambienti costieri"

Romagna Acque fa il punto della situazione idropotabile a Cervia. Attualmente, spiega l'azienda, "la diga di Ridracoli soddisfa solo il 50% del consumo di acqua in Romagna; grazie al Potabilizzatore della Standiana si riesce a fornire sempre l’acqua potabile. Cervia in 10 anni ha aumentato i consumi annui da 3 mln di metri cubi a 4,7 milioni. L’acqua del potabilizzatore della Standiana è sicura ed ha analoghe caratteristiche qualitative a quella di Ridracoli: unica differenza, in estate, la temperatura".

Cambiamenti climatici ed aumenti di consumi idrici sono sotto gli occhi di tutti, e purtroppo sono eloquenti i dati: "La Romagna consuma circa 110 mln di mc d’acqua all’anno, mentre la diga di Ridracoli ne produce circa 50-52 milioni, 30 milioni sono prodotti dal potabilizzatore della Standiana e il resto dalle altre fonti. Negli anni infatti la sola città di Cervia ha aumentato notevolmente il consumo idrico, passando dai poco meno di 3 milioni di metri cubi nel 2006 ad oltre i 4,7 milioni nel 2016. Dunque è chiaro a tutti che mentre l’accumulo di acqua nell’Invaso di Ridracoli è sempre più condizionato dal cambiamento del clima che vede periodi brevi di abbondanti piogge e poi lunghi ed anomali periodi di siccità, dall’altro l’aumento di consumo idrico, specie sulla costa con il turismo ha reso necessario negli anni creare infrastrutture che potessero differenziare l’approvvigionamento".

"Nel potabilizzatore della Standiana attualmente è prevista una produzione media annua di 12,5 milioni di metri cubi servendo, soprattutto nella stagione estiva, i comuni della Bassa Romagna e quelli del litorale ravennate fino a Cesenatico: il che consentirà una migliore gestione dell’invaso artificiale di Ridracoli e di risolvere importanti problemi di approvvigionamento estivo presenti nei comuni costieri del zona sud della Romagna - viene chiarito -. Grazie al nuovo potabilizzatore è oggi possibile mettere in sicurezza idropotabile l’intero territorio romagnolo, scongiurando l’eventualità di crisi idrica come quelle presentatesi anche in anni recenti (ad esempio nel 2007 e nel 2011). Già nella fase iniziale di produzione, l’entrata in funzione ha consentito di superare il periodo siccitoso che ha caratterizzato gli ultimi due inverni - la fine del 2015 e l’inizio del 2016, e i mesi appena trascorsi: con il potabilizzatore che alimentava anche parte del territorio riminese attraverso la dorsale costiera".

E’ proprio questo il fine per cui gli enti pubblici romagnoli che compongono la base sociale di Romagna Acque-Società delle Fonti Spa hanno approvato l’ideazione e la costruzione di questo impianto fin dal 2006, così come tutti i Consigli comunali e provinciali approvarono l’investimento ed il piano operativo della Società. Romagna Acque ribadisce "che l’opera - potabilizzando le acque fornite dal Canale Emilia Romagnolo mediante un avanzatissimo sistema che fa filtrare l’acqua attraverso membrane semi permeabili con passaggi delle dimensioni di 0,04 micron – fornisce un’acqua che presenta analoghe caratteristiche qualitative e di sicurezza delle acque raccolte a Ridracoli, eccezion fatta per la temperatura (nei soli mesi estivi), che risulta più elevata, trattandosi di un’acqua superficiale prelevata a valle".

"Per quanto riguarda il territorio cervese, allo stato attuale il potabilizzatore alimenta con una miscelazione, quando la situazione di disponibilità lo consente, con l’acqua proveniente da Ridracoli le località Savio, Milano Marittima, Cervia e più di frequente le località di Tagliata e Pinarella che si alimentano dal pensile di via Tritone - viene aggiunto -. L’attuale piano degli investimenti di Romagna Acque-Società delle Fonti s.p.a. contempla, la realizzazione di un collegamento idrico tra il potabilizzatore della Standiana e le vasche di Monte Casale proveniente da Ridracoli, al fine di migliorare ulteriormente la sicurezza impiantistica e dare la possibilità di miscelazione su tutte le frazioni; la realizzazione non è stata contemporanea per comprensibili ragioni finanziarie – già la realizzazione del Potabilizzatore e delle condotte collegate ha comportato una spesa di oltre 70 milioni di euro – ma, come detto, la sua realizzazione è prevista nell’arco di pochi anni. Oltre alla necessità di garantire la sicurezza dell’approvvigionamento idrico della Romagna e la continuità del servizio (soprattutto in momenti dell’anno come quelli estivi), la scelta di realizzare il potabilizzatore consentirà anche la riduzione del 50% del prelievo di acqua dalle falde, evitando il fenomeno della subsidenza così nociva agli ecosistemi ed alla fruibilità degli ambienti costieri".

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