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Faenza, salvaguardia del Lamone: in due mesi ripuliti già tre chilometri

Gli interventi di cura e manutenzione, avviati a fine settembre sono a buon punto e l'azienda concessionaria, in due mesi, ha già ripulito circa tre chilometri di territorio su un totale previsto di dieci

Continuano i lavori di pulizia e salvaguardia dell'alveo e degli argini del Fiume Lamone. Gli interventi di cura e manutenzione, avviati a fine settembre sono a buon punto e l'azienda concessionaria, in due mesi, ha già ripulito circa tre chilometri di territorio su un totale previsto di dieci. Sebbene la pulizia del fiume non sia di competenza del Comune, bensì del Servizio Tecnico di Bacino, l'Amministrazione ha comunque deciso di attivarsi tempestivamente per rispondere concretamente ad un bisogno del territorio. Una volta ottenuta la concessione dal Servizio Tecnico di Bacino regionale, il servizio comunale competente si è immediatamente attivato per ottenere le dovute autorizzazioni. Per pulire un fiume non è infatti sufficiente la concessione, ma occorre ottenere tutta una serie di ulteriori autorizzazioni.

"Ho voluto verificare personalmente lo stato di avanzamento dei lavori per la pulizia del nostro Fiume - dichiara il sindaco - Nei giorni scorsi ho incontrato gli addetti di Recywood sul posto per avere un confronto diretto sulle modalità di intevento e per toccare con mano eventuali criticità in modo da risolverle rapidamente. La messa in sicurezza e la salvaguardia del territorio sono una priorità. Abbiamo monitorato con attenzione le diverse criticità presenti nell'area e nonostante i vincoli economici imposti e i lunghi tempi delle prescritte autorizzazioni amministrative siamo intervenuti il prima possibile".

"Diversamente da quanto sostiene qualcuno - prosegue il sindaco - non si possono tagliare tutte le alberature presenti nell’alveo, ma va fatta una selezione ben precisa delle piante da abbattere. La ditta sta lavorando a pieno ritmo. Gli unici giorni nei quali non ha lavorato sono i giorni in cui le avverse condizioni meteo non hanno consentito di operare in piena sicurezza. Tengo a precisare che si tratta di un'operazione a costo zero per la comunità, poichè l'azienda in cambio del servizio (che gli costa circa 2.000 euro al giorno) potrà rivendere il legname raccolto, destinato al termovalorizzatore. Questa collaborazione pubblico-privato riesce a garantire la pulizia del fiume, d'altra parte l’azienda che esegue i lavori cerca di trarre un vantaggio dal recupero di legname inutilizzato, ad oggi motivo di pericolo per la sicurezza del territorio".

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