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Sbarre sul torrente Senio: via libera al passaggio pedonale nell'area interdetta da un privato

Il 24 giugno scorso il Tribunale di Ravenna aveva già accolto l'azione possessoria proposta dal Comune di Castel Bolognese, tutelato dall'avvocato Nicola Festa, per il riconoscimento del ripristino del diritto di passaggio dei cittadini sull'argine del fiume

Seconda vittoria del Comune di Castel Bolognese in merito alla libera percorribilità dell'argine del fiume Senio. Un cittadino che aveva installato da oltre un anno una serie di paletti con catene inibendo il passaggio pedonale su una porzione di argine posizionato in prossimità del parco fluviale, dovrà rimuovere i manufatti, liberare il passaggio e pagare le spese anche del giudizio di reclamo possessorio. Lo ha stabilito il Tribunale di Ravenna con l'ordinanza, a firma del Giudice Massimo Vicini, depositata il 6 febbraio scorso.

Il 24 giugno scorso il Tribunale di Ravenna aveva già accolto l'azione possessoria proposta dal Comune di Castel Bolognese, tutelato dall'avvocato Nicola Festa, per il riconoscimento del ripristino del diritto di passaggio dei cittadini sull'argine del fiume. Ciò nonostante, il privato ha proposto reclamo che si è concluso con la conferma dell'ordine di rimozione, per il ripristino della situazione di fatto esistente prima della apposizione degli impedimenti e con la condanna alle spese dell'interessato. "Una decisione importante, a tutela della comunità che da sempre, specialmente con la bella stagione, utilizza il sentiero dell'argine del torrente Senio per passeggiare in tutta tranquillità in mezzo alla natura", commenta l'amministrazione comunale.

"Numerosi cittadini avevano lamentato l'impedimento rappresentato da catene, paletti e segnali di divieto. In pratica era stata interrotta la circolazione pedonale e ciclabile sull'argine in direzione Ponte del Castello - prosegue la nota -. Il Comune di Castel Bolognese si era opposto a questa condotta inaspettata su un'area da sempre destinata al passeggio. Ma il privato ha proposto appello e nei giorni scorsi il giudice ha confermato integralmente le ragioni della parte pubblica riconoscendo alla popolazione il diritto di transito sull'area arginale. A questo punto però il privato dovrà decidere se liberare spontaneamente il passaggio o intraprendere ulteriori azioni a tutela del suo preteso diritto. Il Comune valuterà attentamente le prossime azioni da intraprendere per evitare comportamenti affrettati in relazione ad un quadro normativo poco chiaro. Il riferimento è ai segnali di divieto di accesso ancora esposti in certi tratti di fiume in riferimento al RD 523/1904".

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