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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Il fitodepuratore di Santa Maria in Fabriago: quando la depurazione passa attraverso le piante

L’impianto di Santa Maria in Fabriago, realizzato nel 2009 grazie ad un investimento di Hera di 600mila euro, è dimensionato per servire circa 700 abitanti equivalenti

Si è svolta nelle scorse mattine la vista dell’amministrazione comunale di Lugo al fitodepuratore di Santa Maria in Fabriago. Presenti all’impianto idrico il sindaco di Lugo Davide Ranalli, l’assessore all’Ambiente del Comune di Lugo Fabrizio Casamento e il Responsabile impianti fognari e depurativi Area Romagna di Hera, Emanuele Galloni. "L’opera ha un’alta valenza ambientale . commenta Galloni -. Senza la presenza di questi impianti, grandi quantità di acque reflue derivanti da attività domestiche e industriali, verrebbero scaricate direttamente in acque superficiali, senza alcun trattamento, compromettendone la qualità e i normali equilibri dell’ecosistema, in quanto il mare, i fiumi e i laghi non sono in grado di ricevere una quantità di sostanze inquinanti superiore alla propria capacità autodepurativa”. 

Cos’è un fitodepuratore
Il fitodepuratore è una sorta di grande filtro di ghiaia, realizzato in un’ampia area alle porte dei centri abitati, in cui vengono messe a dimora piante idonee a svolgere la funzione di depurazione delle acque nere provenienti dalle fognature, che al termine dei processi depurativi vengono restituite all’ambiente. La fitodepurazione quindi è un processo naturale di trattamento di acque inquinate, basato sullo sfruttamento del sistema suolo-vegetazione, in qualità di filtro naturale per la depurazione.

Il fitodepuratore di Santa Maria in Fabriago
L’impianto di Santa Maria in Fabriago, realizzato nel 2009 grazie ad un investimento di Hera di 600mila euro, è dimensionato per servire circa 700 abitanti equivalenti. Il fitodepuratore, uno dei più grandi dell’Emilia-Romagna, occupa un’area di 5mila metri quadrati sui quali sono state costruite 6 vasche. Due vasche principali, nelle quali l’acqua scorre in orizzontale, sono dedicate ad un primo trattamento delle acque reflue.  Le restanti quattro vasche, nelle quali l’acqua scorre in verticale, svolgono la funzione di filtro. La depurazione è affidata principalmente all’azione di Phragmites, canne che crescono spontaneamente nei fossi e nelle zone umide della campagna lughese.

Le acque depurate, sono poi convogliate, attraverso un fossato, nello scolo consortile “Campanile”. Il fitodepuratore ha una grande valenza ambientale per l’alto grado di integrazione nell’ambiente rurale circostante e soprattutto perché restituisce all’ambiente acque depurate che rispettano tutti i valori normativi, con consumi energetici minimi e costi di manutenzione ridotti. Oltre al fitodepuratore della frazione lughese, il Gruppo Hera gestisce in generale 16 fitodepuratori, alcuni dei quali si trovano all’interno dei depuratori e svolgono attività su specifici processi di depurazione dei reflui.

La depurazione nel Gruppo Hera
Hera, in tutto il territorio servito, gestisce 874 impianti di cui 15 hanno potenzialità superiore a centomila abitanti equivalenti, che nel 2015 hanno trattato oltre 410 milioni di metri cubi di acque reflue. E’ grande quindi l’importanza che il Gruppo Hera rivolge alla depurazione. In particolare nel ravvenate la multiutility ha pianificato, all’interno del proprio Piano industriale al 2019 investimenti per 44.000.000 di euro, per tale settore. Tra gli interventi legati a questi investimenti rientra il depuratore di Bagnacavallo, rinnovato lo scorso maggio grazie ad un investimento di 1.500.000 euro.

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