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Minichini (LpRa): "Hera non conosce il regolamento sulla Tari?"

"La ripartizione equa di una spesa, comporta sempre un minor costo per tanti cittadini"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RavennaToday

"Il Resto del Carlino - edizione di Ravenna - di questo 12 settembre ha riportato un mio intervento sulla Tari (che dovrebbe essere una tariffa sui rifiuti prodotti, e invece è una tassa sulla casa). In particolare, mi sono riferito alla sua applicazione agli affitti estivi da parte di imprese turistiche o di proprietari privati. La risposta di Hera, gestore dei rifiuti ed esattore della tassa per conto del Comune di Ravenna, è stata allucinante, perché dimostra che questa società per azioni, quotata in borsa, non conosce le norme che il Comune di Ravenna ha emanato per regolamentare la complessità della Tari. La domanda rivolta all'amministrazione comunale era in sintesi questa: siccome le case affittate nel periodo estivo non risultano nel regolamento tra le utenze non domestiche, tantomeno potrebbero esserlo considerata la loro destinazione, come viene calcolata la quota variabile per il numero dei dimoranti? La risposta di Hera, a cui la redazione aveva girato la domanda, è stata che: «Il numero degli occupanti determinato quale fascia di riferimento è il seguente: per un'unità locale che ha una superficie da 0 a 36 mq si applica un componente. Da 36 a 50 mq si applicano due componenti, e così via. Il regolamento consente di considerare un numero minore di occupanti, sulla base di autocertificazioni che indichino il numero dei componenti del nucleo familiare del proprietario o il numero degli inquilini registrati…».

Hera non ha compreso neanche la domanda, poiché la risposta data è relativa alle utenze domestiche non residenti e non alle stesse concesse, di volta in volta, in affitto nel periodo estivo. Questo spiega il perché di tanta rabbia dei cittadini e del comparto imprenditoriale turistico, che si sono visti recapitare bollette con cifre astronomiche rispetto al balzello del passato. Hera avrebbe fatto meglio a rispondere: "n'do coglio coglio". Il comparto degli affitti estivi è disciplinato dalla Regione Emilia Romagna, con la legge n.16 del 2004 e col regolamento di cui alla delibera n. 2186/2005. Sono questi gli atti normativi di riferimento per la quota variabile e non i "numeri" che ha dato Hera. A volte, nel periodo estivo, in un appartamento di 50 mq, ci sono anche cinque e più persone che vi dimorano. Ma quanti controlli incrociati con le denunce degli affittuari all'Autorità di Pubblica Sicurezza, o verifiche negli appartamenti estivi, sono stati disposti al fine di determinare l'esatta quota della tariffa in proporzione al numero dei dimoranti?

È biasimevole, dal punto di vista politico, il silenzio dell'Assessora al Bilancio del comune di Ravenna, destinataria principale delle domande contenute nel mio intervento. Non è concepibile, da parte di chi amministra i soldi del cittadino, la mancata attività di controllo nei confronti di Hera, volto ad accertare il corretto adempimento di quanto regolamentato. Ribadisco il concetto: la ripartizione equa di una spesa, comporta sempre un minor costo per tanti cittadini".

Pasquale Minichini

Capogruppo di Lista per Ravenna

Consiglio territoriale del Mare

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