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Meteo, si chiude un aprile con caldo eccessivo. "L'estate? Sopra la norma, ma non estrema"

Un anticipo d'estate, spiega il tecnico meteorologo di Emilia Romagna Meteo - Meteocenter, Pierluigi Randi, dovuto allo "sviluppo di un potente anticiclone dinamico di origine subtropicale"

E' stato un aprile decisamente caldo. Lo si è percepito, ma arriva anche la conferma dagli strumenti. Dai dati dell'Osservatorio "Torricelli" di Faenza emerge che il mese che ha ceduto il testimone a maggio si è chiuso con una temperatura media mensile di ben +16,4°C, ovvero 3,2°C in più rispetto alla media storica. "Dal 1946 - commenta Roberto Gentilini, amministratore della pagina Facebook Gruppo MeteoFaenza "Osservatorio Meteo "Torricelli"" - nessun mese di aprile è stato complessivamente più caldo di questo. In evidenza la punta massima di 30,1°C lo scorso 25 aprile e le temperature medie giornaliere del periodo 24-26 aprile, che sono risultate costantemente più consone per metà giugno". Poche le precipitazioni: "La pioggia è stata molto scarsa, con soli 12,4 millimetri mensili, il dato più basso dal 1955. Con questo aprile "estremo" anche la temperatura media annuale 2018 si è portata +1°C dalla media storica, pur avendo registrato febbraio e marzo moderatamente sotto la media".

Un anticipo d'estate, spiega il tecnico meteorologo di Emilia Romagna Meteo - Meteocenter, Pierluigi Randi, dovuto allo "sviluppo di un potente anticiclone dinamico di origine subtropicale, con massimi sul centro Europa, che ha favorito un notevole riscaldamento nei bassi strati, sia per l’estrazione della massa d’aria, ma soprattutto per il fenomeno della subsidenza. Infatti nelle alte pressioni l’aria si muove dall’alto verso il basso (moti subsidenti, appunto) avvitandosi in senso orario e comprimendosi. La compressione determina un riscaldamento ulteriore di una massa d’aria già di per se assai calda, ed ecco quindi le temperature molto elevate che hanno caratterizzato non solo la nostra penisola ma gran parte del continente europeo. L’anomalia risiede anche nel fatto che queste figure di blocco non sono molto frequenti nel periodo primaverile, che di norma è caratterizzato da elevata variabilità con frequente passaggio di correnti atlantiche umide ed instabili.

Non è la prima volta che le temperature si portano ad aprile su valori prossimi ai 30°C, ma accade sempre più spesso. Ed è una delle conseguenze del cambiamento climatico. Illustra Randi: "Il segnale sul riscaldamento primaverile e soprattutto estivo è il più forte in assoluto se distinguiamo i trend a livello stagionale. Ciò dipende sia dalla modifiche in atto alla circolazione atmosferica generale, con le alte pressioni sub-tropicali che tendono ad invadere sempre più spesso latitudini elevate, ma anche da una alterazione del bilancio radiativo terrestre forzato dalla sempre più elevata concentrazione di gas serra. Ne risentono particolarmente il periodo primaverile ed estivo allorquando la radiazione solare è molto intensa".

Per le prossime ore si attende un cambiamento delle condizioni atmosferiche: "Ci sarà un aumento dell’instabilità per l’effetto di moderate correnti atlantiche ed un parziale calo termico che riporterebbe a valori più vicini alla norma climatologica, ma non è ancora il caso parlare di svolta, anche perché potrebbe trattarsi solo di una parentesi. Non si notano infatti segnali di un cambiamento drastico, ma al più di qualche disturbo in un contesto comunque primaverile".

Quanto alla bella stagione in arrivo, che partirà dal punto di vista meteorologico il primo giugno, "gli scenari di massima indicano l’ennesima estate più calda rispetto alla norma climatologica (ma oramai lo sono tutte, anche adottando media di riferimento recenti), anche se non sembrano esserci i presupposti per una stagione estrema stile 2017-2015-2012 e via discorrendo fino a quella del 2003. Ma su questo aspetto è meglio essere prudenti poiché le sorprese spesso non mancano; in ogni caso al momento attuale sembra prevalere una ipotesi di estate alquanto calda ma non proprio rovente, con le anomalie maggiori che sembrano collocate tra luglio e agosto. Sulla piovosità prevale leggermente un segnale su apporti inferiori alla norma, al netto dell’attività temporalesca che è sempre molto localizzata e non simulabile correttamente dai modelli adottati per questo tipo di scenario. Inoltre sottolineo sempre che queste tendenze sono solo di massima e vanno considerate con estrema prudenza".

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