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E' un ottobre caldissimo, si attende il ritorno alla normalità: l'analisi dell'esperto

A Faenza, spiega Roberto Gentilini del Gruppo "Osservatorio Meteo Torricelli", il mese di ottobre "sta risultando caldissimo in città"

Sono lontani i tempi in cui nella seconda parte di ottobre si accendevano anticipatamente i riscaldamenti. L'autunno romagnolo continua a vestire estivo, con t-shirt e camice ancora in voga e maglioncini e cappotti costretti alle ferie forzate negli armadi. A Faenza, spiega Roberto Gentilini del Gruppo "Osservatorio Meteo Torricelli", il mese di ottobre "sta risultando caldissimo in città con una temperatura media mensile di +16,9°C contro una media storica di +14,5°C". Lunedì è stato registrato il picco del caldo con 26,7°C, un valore praticamente estivo, quando non si dovrebbero superare i +18°C di massima. Il record assoluto dal dopoguerra risale al 3 ottobre del 2011, quando la colonnina di mercurio si spinse a 30,2°C. 

"I mesi di ottobre più caldi della storia faentina del dopoguerra sono stati il 2001 con +16,9°C di temperatura media mensile,il 2014 con +16,5°C,e il mese attuale che però deve ancora terminare che sta sfiorando i +17°C di media - spiega Gentilini -. Insomma quest'anno ottobre presenta un caldo costante. I giorni con massime oltre i 25°C sono già 5 e inoltre di notte siamo costantemente più caldi della media di 3/5°C. Lontano,per esempio, l'ottobre 1974 quando la temperatura media mensile, in città fu di soli +10,3°C ; la massima mensile inferiore ai 20°C, e la minima notturna, spesso con picchi di soli +2°C".

"E' una situazione indubbiamente anomala - spiega Pierluigi Randi, tecnico meteorologo di Meteocenter - Emilia Romagna Meteo e viceopresidente dell'associazione Ampro -. A parte una temporanea e relativa fase fresca ad inizio mese, successivamente si sono osservate temperature anormalmente elevate per il resto del periodo. Lo sprofondamento in Atlantico di profonde aree di bassa pressione, ha attivato per un lungo periodo flussi di aria molto calda di origine sub-tropicale che hanno alimentato robusti anticicloni che dal nord Africa hanno poi invaso il Mediterraneo, apportandovi condizioni stabili e con temperature in progressivo aumento fino agli eccessi dell’ultimo periodo. Anche negli ultimi giorni lo scenario si è ripetuto: affondo depressionario su penisola iberica e Marocco/Algeria, con risposta di correnti molto calde che hanno invaso la penisola, coadiuvate in questo dalla presenza di un’alta pressione sui Balcani. È un modello di circolazione che non è anomalo in chiave autunnale, ma sono anomale le temperature osservate per l’affluire di masse d’aria molto calde in relazione al periodo".

E la situazione non è destinata a cambiare: "Nonostante il picco di intensità sia stato toccato nella giornata di lunedì, con temperature massime comprese tra 26 e 27°C sulla Romagna interna e sui 24°C sulla costa (vale a dire 7/9°C al di sopra della norma climatologica della terza decade di ottobre), il campo termico rimarrà sopra la normalità ancora per alcuni giorni, almeno fino al giorno 28, con temperature sempre elevate a parte gli effetti di nuvolosità stratificata intermittente che potrà a tratti limitare il rialzo termico diurno. Poi si nota un segnale più freddo indicativamente a partire dal giorno 29, ma la cui entità e durata appare ancora incerta, necessitando quindi di conferme". Randi traccia anche una linea di tendenza per l'ultima parte dell'autunno: "Ad oggi i segnali che si notano sulle tendenze a lungo termine, riguardano scenari medi con un andamento termico più vicino alla normalità ed una ripresa delle precipitazioni, anche se è difficile al momento prevedere se esse potranno eventualmente riequilibrare l’ammanco fino ad ora accumulato. Ovviamente si tratta di “scenari” su scala piuttosto ampia, quindi vanno considerati con la giusta cautela". 

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