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Minichini (LpRa): "Naturismo, il grande bluff del sindaco"

"L’aspetto più vergognoso è che le Istituzioni dello Stato hanno abdicato ai propri doveri"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RavennaToday

Giornalmente continuano a pervenirmi lamentele da parte di turisti e cittadini che vivono il disagio provocato da persone, nude e arroganti, che passeggiano lungo l'arenile di Lido di Dante, nel tratto antistante il campeggio Ramazzotti e nell'area a sud della località concessa alla balneazione da parte del Corpo Forestale. Ormai si legge di tutto sui quotidiani, perfino che a Lido di Dante dovrebbe essere dichiarato lo stato di "clothing optional". Questo non è vivere civile, ma anarchia assoluta che mal si concilia con le norme del nostro ordinamento. Il problema non è se essere o meno dei bacchettoni, tantomeno esaurire la cosa dicendo che, in fondo, lì i nudisti ci possono stare. Siamo arrivati al paradosso che sono i cittadini e turisti a dover reclamare qual è il loro pezzo di spiaggia ove possono stare senza essere disturbati da un nudismo modaiolo. Ma dove vogliamo arrivare? In questo caso non vedo come si possa continuare a parlare di naturismo, poiché quello vero ha già abbandonata la zona da tempo. La rabbia è tanta, non certo per il vedere persone che espongono la nudità integrale, con la disinvoltura di chi si ritiene immune dall'essere perseguito, quanto la mancanza di legalità su un lembo di suolo Italiano. Il sol pensiero che questa specie di "striscia di Gaza" sia diventata off limits per le Forze dell'ordine è il segno della sconfitta dello Stato.

Ancor più grave è essere a conoscenza della continua perpetrazione di reati e di nessun intervento. Infatti, c'è chi riferisce che gli organi a cui compete in modo precipuo la vigilanza dell'intero territorio se ne tengono alla larga, sanzionando, amministrativamente, solo chi infrange la zona al di là della recinzione. Eppure, questi uomini in divisa rivestono la qualifica di polizia giudiziaria e, in quanto tale, non possono esimersi dai doveri che ne derivano. Dal punto di vista umano sono tutti da assolvere poiché sono le Istituzioni che non li mettono nelle condizioni di operare. Cosa mai potranno fare due o tre agenti della Forestale in mezzo a qualche migliaio di persone nude, se non ricevere gratuiti improperi o, addirittura, essere scherniti perché vestiti?

Si sta davvero esagerando. I freni inibitori dell'indecenza si sono completamente allentati superando ogni limite, nell'indifferenza assoluta di chi ha il dovere di ripristinare la legalità a Lido di Dante. Possibile che nessuno chieda conto di queste omissioni? Le associazioni naturiste rivendicano solo un tratto di arenile ove poter svolgere le loro pratiche senza il patema d'animo di poter essere sanzionati. Allora, che fine ha fatto il progetto del sindaco, ossia di individuare un tratto di costa ove insediare un campo nudisti? Il solito grande bluff di chi nelle assemblee predica bene ma poi razzola male.

L'aspetto più vergognoso è che le Istituzioni dello Stato hanno abdicato ai propri doveri.

Pasquale Minichini

Consigliere territoriale di Lista per Ravenna

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