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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Minichini (LpR): "Nudismo, nessun diktat al corpo forestale dello stato"

Maggiore tutela alle donne e agli uomini in divisa del Corpo Forestale dello Stato, nel gravoso e immane lavoro che stanno svolgendo sull'arenile "Riserva Naturale" di Lido di Dante

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RavennaToday

La consigliera regionale dell'Emilia Romagna, Gabriella Meo, esponente dei Verdi, con proprio comunicato riportato da alcuni quotidiani, è intervenuta sull'annoso problema del nudismo a Lido di Dante. Ha pienamente ragione nel ritenere il Corpo Forestale dello Stato baluardo per la difesa dell'ambiente. Pienamente condivisibile anche il divieto di accesso, a chiunque, nell'area della Foce del Bevano. Tutt'altra considerazione invece per quanto concerne le esternazioni sulla spiaggia cosiddetta Bassona, tra Lido di Dante e Lido di Classe. Il personale, con qualifica di polizia giudiziaria, non può esimersi dall'intervenire per reprimere "atti contrari alla pubblica decenza", poiché il nostro ordinamento non prevede deroghe alla repressione di reati. Difatti gli agenti del Corpo Forestale non sanzionano i naturisti, ma chi espone la propria nudità integrale in un luogo pubblico, frequentato da persone normalmente abbigliate ed in presenza di adulti o bambini non consenzienti (Cassazione, sentenze 3557/2000 e 31407/2006). Dire, o invitare, cosa deve fare la Forestale è illogico e immotivato. Sarebbe, piuttosto, opportuno che proprio chi sostiene di aver collaborato in numerosissime occasioni con questo glorioso Corpo, ponga in essere ogni iniziativa per tutelare i suoi appartenenti dagli attacchi che ricevono continuamente. La Forestale ne farebbe volentieri a meno di fare il poliziotto della spiaggia, ma è stata lasciata "SOLA" in questo gravoso compito, che non le appartiene come specificità. La consigliera dovrebbe ben sapere che il Comune di Ravenna NON ha destinato quel tratto di arenile, tantomeno autorizzato, alla pratica del nudismo (Legge Regionale 16/2006), anzi vietata da apposita cartellonistica informativa in loco. Quindi, la campagna ideologica in atto è pretestuosa e priva di ogni fondamento. E' proprio grazie all'intervento della Forestale se su quel lembo di suolo ravennate possa un giorno essere debellata l'anarchia, finora sovrana, nell'indifferenza assoluta di chi ha il dovere di far rispettare le regole.

 

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