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25 aprile, Ancisi (LpRa): "Programma 'monocolore'. Il sindaco non ignori la comunità ucraina"

La protesta del consigliere: "Sindaco e presidente del Consiglio comunale avrebbero ben potuto concordare con tutti i gruppi politici un’iniziativa nella quale dar voce alla Comunità ucraina ravennate"

Alla vigilia della Festa della Liberazione, prosegue la polemica intorno alla partecipazione della comunità ucraina alle celebrazioni del 25 aprile. Nei giorni scorsi, infatti, la comunità ucraina ravennate aveva chiesto di essere inclusa nel programma cittadino della Festa della Liberazione. Una richiesta che aveva immediatamente trovato opposizione in alcuni partiti di estrema sinistra, e anche nella consulta provinciale Antifascista, mentre aveva trovato l'appoggio di altre forze politiche, come +Europa. A prendere posizione, reclamando uno spazio per gli ucraini ravennati è anche il consigliere e vicepresidente del Consiglio comunale di Ravenna, Alvaro Ancisi (Lista per Ravenna). Proprio Ancisi aveva espresso l’idea di una “convocazione straordinaria del Consiglio comunale in questo giorno (25 aprile, ndr), con la partecipazione del Prefetto e delle altre autorità cittadine”, affermando tuttavia come, in ogni caso, “questa voce non debba essere taciuta, bensì ascoltata, raccolta e sostenuta”. 

"Basti osservare che a Milano, Medaglia d'oro per la Resistenza, dal palco della manifestazione ufficiale, col Prefetto, il Sindaco e il presidente provinciale dell’ANPI, parleranno anche due donne ucraine, Tetyana Bandelyuk, da tempo in Italia, e Iryna Yarmolenko, profuga e consigliera comunale di Bucha, una delle città dove sono stati massacrati i civili - prosegue il consigliere di Lista per Ravenna - Ho ricevuto riscontro alla mia lettera, insieme all’associazione Malva, solo dal Prefetto, il quale ha risposto, d’intesa col Sindaco di Ravenna, che la commemorazione ufficiale del 25 aprile non prevede 'tipologie di interventi ulteriori rispetto a quelle protocollari e consolidatesi negli anni', interventi cioè del Prefetto stesso, del Sindaco/Presidente della Provincia e del presidente provinciale dell’ANCI, affermando tuttavia che 'la cerimonia è pubblica e quindi aperta alla cittadinanza'".

"Per il vero, Sindaco e Presidente del Consiglio comunale, nel fitto programma 'monocolore' delle attività celebrative che si svolgeranno a Ravenna, di cui non hanno nemmeno accennato al Consiglio comunale, massimo organo rappresentativo dell’intera comunità, avrebbero ben potuto concordare con tutti i gruppi politici elettivi che lo compongono un’iniziativa nella quale dar voce alla Comunità ucraina ravennate - critica Ancisi - un segno di solidarietà con la Resistenza che la loro nazione oppone all’aggressione feroce da parte della Russia di Putin, non diversa da quella che il nostro paese ha subito dal nazifascismo, la Liberazione dal quale è onorata dal 25 Aprile. Ora confidiamo che il Sindaco, parlando a nome della città, non di una parte, trovi, nel discorso che terrà in piazza martedì prossimo, le parole giuste per ricordare ed esprimere partecipazione e sostegno al sacrificio eroico immane che l’Ucraina oppone all’invasore".

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