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Abbandono dei rifiuti, Ancisi (LpRa) propone fototrappole e ispezioni per risolvere il problema

Il consigliere di Lista per Ravenna avanza un piano d'azione per contrastare il fenomeno dei rifiuti abbandonati

Il consigliere comunale di Lista per Ravenna, Alvaro Ancisi, dichiara guerra ai rifiuti abbandonati e, attraverso un'interrogazione al sindaco di Ravenna, avanza la proposta di un piano risolutivo per risolvere il fenomeno. "L’abbandono dei rifiuti fuori dei contenitori, largamente diffuso nelle Isole Ecologiche di Base (IEB) di HERA, è particolarmente disdicevole laddove assume dimensioni rilevanti e frequenza continua. Ma è addirittura intollerabile nei casi maggiormente indecenti dello sversamento su strada o sui marciapiedi di rifiuti ingombranti (mobilio, materassi, poltrone, mensole, frigoriferi, lavatrici, stufe, ecc.). HERA li raccoglie gratuitamente a domicilio, fino a cinque pezzi, solamente prenotandosi all’800999500. Non a caso, il regolamento sul conferimento dei rifiuti prevede sanzioni che vanno da 52 euro per un conferimento scorretto dei rifiuti, salendo però a 300 euro per l’abbandono di rifiuti ingombranti".

"A Lista per Ravenna è stato appena segnalato, con dossier fotografico, il caso di via Fiume, in zona Darsena, dove la IEB posta a lato dell’incrocio con via Gulli viene immediatamente sommersa, non appena ogni volta ripulita, da rifiuti di ogni genere, sfavorita dallo spazio disponibile esterno alla carreggiata e dal tratto viario poco esposto a controlli, addirittura indisturbato di notte - sottolinea Ancisi - Lo stesso avviene, stando in zona, nella IEB di via Fiume posta a lato di via Bellucci e in quella di via Lanciani a lato di via Gulli".

"Nonostante le frequenti segnalazioni di casi anche eclatanti, l’amministrazione comunale non ha preso di petto questo fenomeno per ridurlo a dimensioni ragionevoli. Per farlo, più che azioni e provvedimenti sporadici, occorre realizzare un piano vero e proprio di interventi (come del resto fatto per gli autovelox e i velobox), che, per adottare misure rapportate alla specificità e alla gravità dei casi, tenga conto degli strumenti a disposizione", continua Ancisi che indica gli  strumenti di intervento da adottare.

"Per scovare e sanzionare i trasgressori - spiega il consigliere comunale - sono certamente utili le fototrappole, sulle quali Lista per Ravenna si batté lungamente finché nel maggio 2020 non ne fu introdotto un primo limitato numero, da cui, nei primi tre mesi, discesero 22 sanzioni. In grado di produrre effetti dissuasivi notevolmente maggiori nei punti più critici sono però le telecamere di controllo ambientale. Quelle di nuova generazione, dotate di software particolarmente avanzati, consentono di visualizzare immagini dal vivo o da remoto 24 ore su 24. A Verona, nella primavera scorsa, l’azienda di igiene urbana AMIA Verona spa (l’equivalente di HERA a Ravenna9  ne ha installato 100 in altrettante strade. Si può peraltro ricorrere anche a telecamere mobili o su droni".

Sono ovviamente auspicabili - prosegue Ancisi - le ispezioni “in presenza”, che, esaminando puntualmente i rifiuti fuori posto, riescono spesso a risalire alla loro provenienza  e ad applicare ai  responsabili le dovute sanzioni. Titolari ne sono, ovviamente, gli agenti della Polizia Locale, il cui organico è stato fortemente ampliato negli ultimi due anni, essendo destinato ad aumentare ancora tra breve. Il regolamento di ATERSIR, l’agenzia regionale per i servizi idrici e i rifiuti, prevede poteri di accertamento delle violazioni attribuibili anche a personale di Hera, a condizione che siano formalizzati dal Comune. Sarebbe tuttavia il caso di impiegare, con approccio sistematico e organico, anche le Guardie Ecologiche Volontarie di Legambiente (GEL) della provincia di Ravenna, con cui il servizio Tutela Ambiente e Territorio ha stipulato un accordo, valevole dal 2021 al 2023 compresi, rinnovabile alla scadenza, affidando loro, tra l’altro, il compito di “monitorare e controllare la gestione dei rifiuti urbani, nonché vigilare in materia di abbandono e conferimento improprio di rifiuti”, comprensivo dell’“accertamento delle violazioni ed applicazione di sanzioni amministrative”. A tutt’oggi, la Polizia Locale non ha però notizia che le Guardie GEL abbiano ancora proceduto a contestazioni".

Il piano proposto da Ancisi dovrebbe coinvolgere dunque sia il comandante della Polizia Locale che il dirigente del Servizio Tutela dell’Ambiente. "Indispensabile è però il supporto dei Consigli territoriali (come del resto è avvenuto a Verona), per segnalare le IEB su cui più grave e meritevole di interventi drastici è il fenomeno dell’abbandono incontrollato dei rifiuti. Sulla disponibilità del sindaco a che si proceda in tale direzione - conclude Ancisi - presento questa interrogazione, con riserva di attivare eventualmente le funzioni di indirizzo del consiglio comunale".

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