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Abolizione dell'Imu: "Ci risiamo, tocca al Comune imporre le nuove tasse"

"Le misure assunte mercooledì dal governo in ordine all'abolizione dell'Imu prima casa e all'istituzione della nuova tassa comunale sui servizi - afferma il vicesindaco Giannantonio Mingozzi - ripropongono ancora il ruolo dei municipi"

“Le misure assunte mercooledì dal governo in ordine all’abolizione dell’Imu prima casa e all’istituzione della nuova tassa comunale sui servizi – afferma il vicesindaco Giannantonio Mingozzi - ripropongono ancora il ruolo dei municipi come enti chiamati a riscuotere tasse per conto terzi. Mi dispiace che anche il governo Letta, per risolvere problematiche politiche tutte legate alla sua maggioranza, non trovi di meglio che riproporre la funzione del Comune quale ente che impone aliquote e tasse decise da altri e destinate per lo più alla finanza centrale e solo in parte alle proprie esigenze”.

“Infatti sostituire l’Imu con la Service tax gestita dai Comuni che riguarderà proprietari e occupanti degli immobili e che comprenderà anche rifiuti e servizi come l’illuminazione pubblica, affidando ai sindaci le decisioni su aliquote e parametri di copertura dei servizi e di valore degli immobili, più che una scelta di tipo federalista mi sembra l’ennesimo passaggio ai Comuni della patata bollente fiscale, quasi una delega alla peggiore impopolarità. - continua il vicesindaco -  Da una prima lettura delle misure decise, aspettando la legge di stabilità, mi pare che l’unico dato positivo sia rivolto alle imprese e al settore agricolo, laddove si prevede la deducibilità della nuova tassa comunale per imprese, locali funzionali alle attività aziendali, locali destinati al no profit e forse per gli immobili invenduti”.

“Mi dispiace infine che non vi sia una sola riga dedicata alla operatività immediata delle nuove agenzie istituite per sveltire la vendita del patrimonio pubblico, come la caserma di via Nino Bixio, e si prevedano invece nuove tasse sui giochi, spesso fonte di veri e propri drammi familiari. Mi domando come giudicheranno queste misure quelle forze politiche all’opposizione a Ravenna ma che appoggiano il governo, sempre pronte a dispensare voti e pagelle di insufficienza alla giunta ma pilatesche e indifferenti di fronte a questi compiti che il governo ci impone e che stravolgono l’identità stessa delle funzioni comunali”, conclude Mingozzi.

Mingozzi, commenta il capogruppo in consiglio comunale della Lega Nord Paolo Guerra, "mette avanti le mani per il proprio imbarazzo a sostenere questa Amministrazione che dovrà decidere come introdurre la Service Tax o perchè ritiene che non potrà, suo malgrado, sostenere le proposte delle opposizioni locali quando chiederanno la razionalizzazione dei costi pubblici per una minore incidenza delle tariffe che saranno applicate?".

"Contrariamente da quanto affermato, non tutte le opposizioni presenti nel Consiglio Comunale di Ravenna sostengono questo governo - chiosa Guerra -. Citando Lista per Ravenna la quale ha esponenti che fuori dalle mura cittadine si sono mossi con Lista Civica, oltre al M5S, all’opposizione del governo Letta vi è anche la Lega Nord Romagna. E Mingozzi dovrebbe ricordarsi, in quanto ne ha acquisito uno dei Consiglieri con metodi sin troppo garibaldini. Ma il Vice Sindaco deve ricordarsi che anche il PD che lui sostiene da anni al governo locale è fra i co-autori di questo nuovo meccanismo fiscale".

Secondo l'esponente del Carroccio, "l'annullamento dell'Imu rimanderà inevitabilmente il pallino ai Comuni che dovranno applicare la Service Tax all'interno della quale, sottolineo, troveremo inevitabilmente una parte di quell'imposta. Ma a Ravenna più che altrove dobbiamo plaudire all'annullamento dell'IMU in quanto, con l'appoggio dello stesso partito del Vice Sindaco, è stata applicata sin dall’inizio "tout court" senza alcun criterio di progressività e senza recepire il benchè minimo emendamento delle opposizioni ravennati a favore degli immobili artigianali, dei terreni agricoli e degli immobili dati in uso a famigliari di primo grado. E allora, cosa si vuole addebitare alle opposizioni locali? Semmai vien da chiedersi dove era il PRI quando poteva esprimersi su questi temi o su quelli relativi alla Tassa di Soggiorno".

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