rotate-mobile
Politica

Abolizione voucher, CambieRà contro il sindaco: "Non c'è nulla di coraggioso"

Nei giorni scorsi è intervenuto il sindaco Michele De Pascale, che ha definito la scelta dell'esecutivo "positiva, coraggiosa e finalmente capace di ammettere sottovalutazioni ed errori"

Fa ancora discuterà l'abolizione decisa dal governo Gentiloni dei voucher. Nei giorni scorsi è intervenuto il sindaco Michele De Pascale, che ha definito la scelta dell'esecutivo "positiva, coraggiosa e finalmente capace di ammettere sottovalutazioni ed errori". Non è dello stesso avviso Samantha Tardi del Movimento civico CambieRà, secondo la quale si tratta di una "scelta scellerata del nostro governo", che "dimostra, in maniera preoccupante, quanto si prediliga cancellare tutto con un facilissimo colpo di spugna, piuttosto che cercare di individuare le strade migliori per la risoluzione della annosa questione dell'abuso degli stessi buoni lavoro; non solo, ma, seppur in grande, ricorda anche il goffo tentativo di eliminare il degrado dai nostri Giardini Speyer, rimuovendo le panchine e quindi non il problema".

Tardi cita i dati forniti dal Ufficio Studi e Ricerche della Cgil: nella sola provincia di Ravenna si sono venduti, rispettivamente nel 2015 e 2016, 1.538.115 e 1.803.461 voucher, dei quali circa il 30% venduti nel settore turismo ("che, come è noto, più di altri settori subisce l'influenza dell'imprevedibilità e dell'impossibilità della programmazione lavorativa", afferma Tardi). Per CambieRà "il voucher, infatti, permette, soprattutto alle piccole e medie imprese di ogni settore, di poter disporre di quel personale mancante diminuendo il rischio che esso venga impiegato comunque, sfruttando la strada del lavoro nero, con i relativi rischi annessi e connessi sia in termini legali che di sicurezza".

"Un ristorante che ha bisogno di un cameriere extra al sabato sera, un hotel che ha bisogno di un autista un giorno o due per trasporto ospiti da e per l'aeroporto, un bar che vuole organizzare un evento, uno stabilimento balneare che ha necessità di un bagnino extra nel week end, un’azienda di qualsiasi settore che deve sfalciare il verde circostante la propria sede, sono tutti esempi quotidiani di commercianti e/o imprenditori che nei voucher avevano trovato la dimensione giusta per assumere personale in regola e con serenità. - prosegue -. L'inserimento poi della tracciabilità aveva già di per sé risolto di parecchio il problema dell'abuso dei buoni lavoro e siamo certi che, con il dovuto impegno, i sistemi di controllo si sarebbero potuti perfezionare. E’ altrettanto vero, però, che siamo governati da politici che prediligono il consenso popolare e vivono costantemente a caccia di voti, rendendo sempre più utopico il rispetto delle regole e delle leggi generando un circolo vizioso di abusi e soprusi di dispositivi validissimi".

"I numeri di vendita dei voucher, solo nella provincia di Ravenna, dimostrano quanto lo strumento fosse ben rodato ed utilizzato nella nostra rete economica e commerciale, la quale, a questo punto, viene lasciata completamente in braghe di tela - aggiunge Tardi -. L'abolizione dei voucher, tra l'altro, non porterà affatto a nuove assunzioni, semplicemente si cercheranno altre vie per ovviare al problema, probabilmente ritornando al vecchio metodo del lavoro nero, oppure, più semplicemente, evitando le assunzioni extra sfruttando maggiormente la manodopera già in organico. Leggere quindi di un sindaco, primo cittadino di tutti noi indistintamente dall'appartenenza politica, felicitarsi di un'abolizione che di fatto rappresenta una picconata violenta alla nostra economia e alla nostra occupazione, lo riteniamo agghiacciante.  Uscire pubblicamente accarezzando le scelte del proprio partito senza pensare alle conseguenze economico-sociali in cui cadrà la propria città dimostra piuttosto chiaramente quale linea si intende seguire nei prossimi quattro anni di mandato".

"Noi del Movimento Civico CambieRà vogliamo ribadire la nostra contrarietà alla scelta di governo e prendiamo le distanze dalle affermazioni del sindaco, in quanto totalmente in disaccordo: gli abusi vanno puniti e regolamentati, ma non è abolendo i voucher che si risolve il problema, soprattutto in assenza di una alternativa valida - conclude -. Auspichiamo che il primo cittadino, dopo aver riletto i numeri delle vendite di voucher nella provincia che presiede, si renda conto che nell’abolizione dei voucher non vi è nulla di coraggioso, se non, eventualmente, quello di ospitare poi a casa propria tutti coloro che, grazie alle scelte del “partitone”, da oggi sono rimasti senza nemmeno quel lavoretto su cui poter contare per continuare a dar da mangiare alla propria famiglia". 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Abolizione voucher, CambieRà contro il sindaco: "Non c'è nulla di coraggioso"

RavennaToday è in caricamento