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Accademia di Belle Arti, "finalmente si muove la città": una petizione per riportarla in centro

Agli stessi Palazzo Rasponi, Palazzetto Anagrafe e Palazzo del Mutilato, citati dall’associazione, si potrebbe aggiungere il Palazzo della Provincia, ma non solo", afferma Alvaro Ancisi

Lista per Ravenna aderisce alla petizione lanciata dall’associazione culturale Dis-Ordine per riportare la storica Accademia di Belle Arti “in centro a Ravenna in uno degli edifici nobili e prestigiosi di pubblica proprietà”, di cui non mancano certamente quelli poco o niente utilizzati o soggetti a riordino. "Agli stessi Palazzo Rasponi, Palazzetto Anagrafe e Palazzo del Mutilato, citati dall’associazione, si potrebbe aggiungere il Palazzo della Provincia, ma non solo - afferma Alvaro Ancisi -. Ci auguriamo che, attorno a questa iniziativa, si raccolga tutta la città, fino ad oggi in verità distratta. È vero infatti che le maggiori Accademie antiche d’Italia sono collocate nei centri storici, in stretta integrazione con gli edifici della loro città in cui storia, arte e cultura si coniugano con la bellezza".

"Nel centro storico, l’Accademia c’era dal 1970, a diretto contatto con la Pinacoteca. Lì è rimasta per quasi trent’anni, prima di essere esiliata in periferia. Lista per Ravenna fu in prima fila, in consiglio comunale, nel combattere, purtroppo inutilmente, questa scelta, insieme agli ambienti culturali della città non schierati pedissequamente con la maggioranza politica - prosegue l'esponente della lista civica -. Proponemmo anche edifici alternativi di pregio nel centro stesso, ma non ci fu niente di fare. Lanciamo nuovamente un’altra battaglia contro quella stessa maggioranza quando nel 2008 intese praticamente sopprimere l’Accademia di Ravenna, riducendola a succursale di Bologna. L’élite culturale ravennate si schierò ancora contro questo ulteriore declassamento. Il professor Ivan Simonini, ex assessore alla Cultura replicò acutamente (“Ora si chiamerà l'Accademia degli Sbolognati”) all'allora sindaco Fabrizio Matteucci".

"Si deve dare atto che, in questi anni, pur nella condizione difficile che sappiamo, l’Accademia ha fatto miracoli, grazie al corpo docente, arricchito dagli insegnanti messi a disposizione da Bologna. Ma la petizione giustamente non si limita a chiedere il ritorno in centro dell’Accademia, bensì sottolinea che è possibile restituirle il ruolo che merita per il bene della città solo “rifondando con forza la sua autonomia e il rilancio della sua storica vocazione, attraverso una riorganizzazione didattica dei programmi verso definiti obiettivi professionali e di mercato”. È questo approccio organico e strutturale che ci convince in pieno - conclude Ancisi -. Oggi il campo politico favorevole all’Accademia in centro storico si è allargato al capogruppo del Pd in consiglio comunale che sostenne la scelta del 2008, e addirittura ai vertici del PRI che dal 1997 ad oggi hanno approvato tutto. Speriamo che arrivi fino al sindaco, che può decidere per tutti". 

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