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Via libera al patto Ravenna-Eni per limitare l'impatto della piattaforma Angela Angelina

La delibera è arrivata in porto nonostante il tentativo del Movimento 5 Stelle di sospenderla: secondo Francesca Santarella andava fermato tutto fino all'arrivo dei chiarimenti necessari e fin qui non dati

Eni sperimenterà a Ravenna l'iniezione di acqua nel pozzo Angela Angelina per provare a limitare l'impatto sulla costa delle estrazioni di metano. Il consiglio comunale ha dato infatti il via libera, con 20 favorevoli, tre contrari, il Movimento 5 Stelle, e due astenuti, Lista per Ravenna e Lega Nord, al protocollo con il Cane a sei zampe che oltre al progetto sperimentale prevede tutta una serie di interventi contro la subsidenza per un totale di 5,8 milioni di euro.

La delibera è arrivata in porto nonostante il tentativo del Movimento 5 Stelle di sospenderla: secondo Francesca Santarella andava fermato tutto fino all'arrivo dei chiarimenti necessari e fin qui non dati; per Pietro Vandini a dopo le elezioni. Il tentativo è fallito con 18 voti contrari e 10 favorevoli. Come ha spiegato giovedì pomeriggio a Palazzo Merlato, l'assessore alla Protezione civile e subsidenza, Libero Asioli, l'intesa ha validità triennale ed e' collegata alla concessione per la piattaforma estrattiva che ha validità fino al 2027. "L'obiettivo e' mettere in atto tecniche innovative per limitare l''impatto dell'estrazione di metano sulla costa, in particolare tra Lido Adriano e la foce del Savio, legato alla subsidenza naturale e a quella indotta dalle attivita'' estrattive". Nel dettaglio e' prevista una attività di mantenimento e ripressurizzazione degli acquiferi mediante l'iniezione di acqua. I costi sono a carico di Eni e indipendenti da altre risorse messe a disposizione. 

Ci sono stati rallentamenti, ha ammesso Asioli, per la collocazione dell'impianto che richiedeva un accordo tra privati e per una variante agli strumenti urbanistici. Scongiurata con la localizzazione all''interno della struttura di Eni tra lido Adriano e lido di Dante. Un altro obiettivo è l'integrazione e il monitoraggio dell''area ravennate per le conoscenze di giacimenti di sabbia offshore per contrastare l''erosione. Il contributo di Eni per questa attivita'' si aggira intorno ai 525.000 euro. Altri 150 per la ricerca di giacimenti. Sono poi previsti interventi anche del Comune a difesa della spiaggia per 4,925 milioni.

Per ultimo un contributo verrà gestito dalla Provincia per progetti sul risparmio energetico. A seguire l''attuazione del protocollo ci sarù un gruppo di lavoro composto da due rappresentanti per parte. Santarella ha sottolineato che i dati non sono "divulgabili senza l''assenso di Eni, c'è mancanza di trasparenza, mentre lo sono i danni". Se si vota contro, ha aggiunto Vandini, "Eni continua fare quello che ritiene di fare. Sulle politiche energetiche l''approccio e'' da scorso millennio". La delibera, ha rimarcato il capogruppo di Lista per Ravenna, Alvaro Ancisi, "non c''entra nulla con il referendum". Angela Angelina è l''unico pozzo ravennate entro le 12 miglia e fino al 2027, ha concluso, non può essere messo in discussione. Preoccupato per l'utilizzo delle risorse Nero Foschini del Nuovo centrodestra. 

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