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Addio vecchie circoscrizioni: nascono i consigli territoriali

Via libera dal Consiglio Comunale al provvedimento che istituisce i dieci consigli territoriali in 'sostituzione' delle vecchie circoscrizioni. Il sindaco: "E' una cosa positiva e importante

Via libera dal Consiglio Comunale al provvedimento che istituisce i dieci consigli territoriali in ‘sostituzione’ delle vecchie circoscrizioni. “E' una cosa positiva e importante – ha affermato il sindaco Fabrizio Matteucci -. E' molto utile per il mio lavoro, per quello della Giunta e per quello del Consiglio Comunale. Ravenna è il secondo Comune italiano per estensione territoriale. E' indispensabile un ambito di partecipazione democratica vicino alle comunità territoriali”.

“Il Comune di Ravenna ha promosso nel primo anno di questa legislatura esperienze originali di partecipazione, come quella intitolata ‘La Darsena che vorrei’ o la raccolta di idee per Ravenna 2019 – ha ricordato il primo cittadino -. Con questa scelta il Consiglio Comunale ripara al vuoto lasciato dall'abolizione dei Consigli di Circoscrizione, abolizione voluta dal precedente governo e che il Comune di Ravenna aveva contrastato”.

“I nuovi Consigli Territoriali – ha sottolineato ancora Matteucci - saranno un punto di riferimento importante per i 58 Comitati Cittadini presenti nel nostro territorio comunale. Trovo molto importante che abbiano diritto di voto per i nuovi Consigli Territoriali  i sedicenni e gli immigrati in possesso del permesso di soggiorno. Mi auguro che si voti entro il mese di ottobre e che a queste elezioni partecipi il numero più grande degli aventi diritto”.

Da ottobre i cittadini potranno recarsi a votare per i dieci consigli territoriali, con nuove regole, a un anno dalla soppressione delle Circoscrizioni. Regole che ieri sera il consiglio comunale ha votato dopo un proficuo lavoro della Commissione Affari Istituzionali “perché ne derivasse un provvedimento condiviso al massimo da tutte le forze politiche”, come ha dichiarato l’assessore al decentramento Valentina Morigi ringraziando i consiglieri di maggioranza e di opposizione per il lavoro svolto.

Tra le nuove e principali modalità per istituire i dieci consigli territoriali, vi sono l’attribuzione di un numero di seggi attribuiti ad ogni lista sulla base delle percentuali ottenute alle elezioni amministartive, il voto ai 16enni e agli extracomunitari residenti, la possibilità di esprimere due preferenze, una per genere,  la partecipazione del tutto volontaria e a titolo gratuito dei consiglieri eletti (20 per ciascun consiglio) che, al proprio interno eleggeranno un presidente.

“Ravenna – ha dichiarato l’assessora Morigi – è stata tra le prime città italiane ad attivarsi con successo nel decentramento amministrativo fino a fare scuola, costituendo un vero e priprio esempio nel nostro Paese. Oggi è giusto restituire alla città nuove regole affinchè la partecipazione torni a essere un valore fondante della nostra realtà, all’altezza del passato. Questa nuova “palestra civica” ridarà il giusto peso politico amministrativo e democratico al territorio sulle scelte da compiere per il nostro futuro”.    

Rispetto al passato cambiano le denominazioni delle aree territoriali decentrate, il cui numero, 10, rimane invariato: Area n.  1 Centro Urbano, Area n.  2  Ravenna Sud, Area n.  3 Darsena, Area n.  4 Sant’Alberto, Area n.  5 Mezzano, Area n.  6  Piangipane, Area n.  7 Roncalceci, Area n.  8 San Pietro in Vincoli, Area n.  9 Castiglione, Area n. 10 Del Mare.

Il capogruppo del PRI  in Consiglio Comunale Alberto Fussi sottolinea come “il voto di astensione espressodai repubblicani sul nuovo decentramento è motivato dal vincolo di appartenenza alla maggioranza ma non può nascondere le ragioni del dissenso del PRI su alcuni articoli, contrarietà che abbiamo ribadito nel corso della discussione”.

“In particolare - continua Fussi - non condividiamo il sistema elettorale ibrido scelto a scapito di un normale sistema proporzionale; non condividiamo l’estensione del voto ai minorenni ed agli extracomunitari, anche se residenti; non condividiamo infine un metodo elettorale che non si confronta direttamente con la popolazione e che non prevede la possibilità per altri soggetti e movimenti di partecipare alle elezioni”.

“Il regolamento approvato dal consiglio comunale – commenta il consigliere del Pd, Andrea Tarroni - andrà a colmare una lacuna sempre più percepita, creando una nuova organizzazione del decentramento. Sappiamo che la preziosa esperienza delle circoscrizioni, iniziata nel 1969, non è più riproducibile in quei termini e sappiamo anche come quella funzione di presidio democratico, partecipativo e politico che le circoscrizioni hanno rappresentato non potrà essere più ricoperto con la medesima capillare e puntuale efficacia dai consigli territoriali nati nel nuovo quadro legislativo”.

“Consapevoli di tutto questo – prosegue l’esponente del Pd - non vogliamo rinunciare a uno strumento prezioso, anche se menomato da novità legislative che continuiamo a non condividere. Questo perché vogliamo che continui a esistere un riferimento istituzionale nel territorio importante per i cittadini, per i comitati di quartiere e di località, per le Pro loco e per tutti i portatori di interesse. Questi questi organismi saranno, non solo una preziosa antenna che tornerà all'ascolto dei nervi pulsanti del territorio, ma anche una sintesi alta delle istanze provenienti dai diversi quartieri, località e stakeholder”.

“All'interno del regolamento inoltre abbiamo voluto apportare elementi di innovazione a questo strumento partecipativo che riteniamo fondamentali: la doppia preferenza per incoraggiare la parità di genere; il voto esteso ai cittadini extraUe; il voto esteso agli over 16. Sono segnali di grande importanza, che vorremmo fossero utili a stimolare quello spirito di cittadinanza attiva che ha caratterizzato l'esperienza delle circoscrizioni, perché sia alla base dei nuovi istituti e raggiunga nuove fasce di popolazione”.

Pietro Vandini del movimento 5 stelle affermando che il regolamento è considivibile in ogni sua parte, ha espresso un voto favorevole. Alvaro Ancisi di Lista per Ravenna ha espresso la propria posizione, differenziata, in relazione a due blocchi  di articoli presenti nel regolamento. Favorevole a quelli che si rifanno all'art. 53 dello statuto comunale per la disciplina degli istituti di partecipazione, e quindi allo spirito innovativo del coinvolgimento dei cittadini nella vita dell’amministrazione comunale; contrario a quell'articolato  del regolamento che, stabilendo l'impostazione dei consigli territoriali, riproduce in modo sterile e inutile il modello delle ex circoscrizioni, “già fallimentare” "

Si tratta - ha detto Ancisi - di inutili e cavillosi dettagli  che ingesseranno il funzionamento degli organismi, del tutto sproporzionati, del resto, al fatto che si tratta di meri strumenti di partecipazione dei cittadini, senza alcuna funzione o potere amministrativo, se non di ‘dare consigli’. Contesto, in particolare, che si vogliano fare delle vere e proprie elezioni a suffragio universale, come se si trattasse di eleggere il consiglio comunale o gli aboliti consigli di Circoscrizione, e si siano rigonfiate a dismisura, sul modello delle vecchie circoscrizioni, i meccanismi di esercizio delle attività”.

Il segretario dell’Unione comunale di Ravenna del Partito Democratico, Danilo Manfredi, sottolinea con soddisfazione l’approvazione a Palazzo Merlato del nuovo Regolamento dei Consigli territoriali. “È significativo – commenta - che il Comune abbia mantenuto la decisione di dare vita ai consigli territoriali, di fronte alla scelta scellerata del Governo di centrodestra di sopprimere le circoscrizioni. Quel momento fondamentale di democrazia diffusa, avviato nel 1969, è stato cancellato con un atto che dimostra la volontà di accentrare il potere, spazzando via la storia locale. Ora il Comune ha giustamente deciso di mantenere un riferimento istituzionale nel territorio, pur con i limiti stabiliti dalla legislazione vigente”.

“Il regolamento contiene poi alcuni elementi di novità di grande interesse: doppia preferenza per incoraggiare la parità di genere; il voto esteso ai cittadini extraUe; il voto esteso a chi ha compiuto i 16 d’età”. “Infine, di fronte a un atto tanto fondamentale, amareggia la decisione del Partito Repubblicano, che ha deciso di astenersi sulla delibera, adducendo motivazioni contraddittorie e pretestuose, assolutamente non condivisibili, perché i consigli territoriali rappresentano un presidio fondamentale dell’amministrazione comunale, così come lo furono i consigli di circoscrizione, indispensabile punto di riferimento per i cittadini. Desidero infine esprimere un sincero ringraziamento all’assessore e ai gruppi consiliari per il prezioso lavoro svolto; e al nostro esperto in commissione Affari istituzionali, Alessandro Perini”.

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