"L'aeroporto di Rimini diventi scalo di riferimento per la Provincia unica"
"Il Marconi di Bologna è classificato strategico e come aeroporto di riferimento per l'intera regione, ma anche Rimini, è ritenuto uno scalo a vocazione turistica"
“Un argomento ricorrente che mi appassiona molto, una sorta di leitmotiv, riguarda il tema degli aeroporti sul nostro territorio. E la riflessione parte, naturalmente, dai tre scali molto vicini tra loro: vale a dire quello di Bologna, di Rimini e di Forlì, rispetto ai quali, naturalmente, stando alla situazione economica degli ultimi tempi, non è pensabile poterli tenere in piedi a così breve distanza l’uno dall’altro”, si apre così la riflessione del consigliere comunale dell'Udc, Gianfranco Spadoni.
“La Regione stessa si era impegnata a porre ordine nel sistema proponendo una holding con l’obiettivo di economizzare e produrre economia di scala, ma evidentemente questo progetto è naufragato e ora è giunto il momento delle scelte concrete. Come noto la società Sab che gestisce l’aeroporto di Bologna ha espresso la sua determinazione a non procedere verso la fusione con altri aeroporti, e questo fermo orientamento riafferma e sancisce la centralità e la funzione primaria del Marconi per l’intero territorio regionale. - continua Spadoni - D’altra parte, però, era già preannunciato il risultato negativo dello scalo Ridolfi di Forlì con le sue difficili gestioni in mano alla società Seaf la quale ha chiuso il 2010 con un passivo di quasi dodici milioni, in un quadro complessivo di ben venti milioni di debiti contratti negli ultimi dieci anni di attività da parte della società stessa. Situazione ulteriormente appesantita anche per il 2011 da perdite consistenti cui ha fatto seguito l’ennesimo aumento di capitale. Inoltre non può sfuggire neppure il quadro d’insieme riguardante lo scalo Fellini di Rimini in capo ad Aeradria certamente con potenzialità e conti economici ben diversi rispetto a quello forlivese, anche se in verità uno degli ultimi bilanci ha chiuso con segno negativo”.
“Oggi, di fatto, dunque, il Marconi di Bologna è classificato strategico e come aeroporto di riferimento per l’intera regione, ma anche Rimini, stando ad alcune valutazioni emerse negli ultimi tempi, è ritenuto uno scalo a vocazione turistica difficilmente sopprimibile nel contesto romagnolo. E proprio alla luce dei nuovi accorpamenti provinciali divisi geograficamente dalla città metropolitana di Bologna, andrà rivalutata la possibilità di fare di Rimini lo scalo romagnolo, ferma restando, tuttavia, la condizione fondamentale di assicurare nelle gestioni bilanci positivi in grado di reggersi economicamente senza interventi pubblici. - conclude Spadoni - La sperimentazione del navetto di collegamento Bologna – Ravenna – Cervia, ad esempio, non ha dato i risultati attesi soprattutto per assenza di una metropolitana di superficie su rotaie indispensabile per un progetto di rilancio complessivo del territorio e della sua economia. La discussione, tuttavia, in capo alle province romagnole anche su questo versante resta assolutamente aperta, tenuto conto, peraltro, della partecipazione al capitale sociale di Aeradria da parte di Ravenna e di Rimini. Proprio alla luce di queste situazioni un po’ incerte, il confronto locale è fondamentale nella speranza che sia superata la pesante e tediosa situazione che vede la Romagna in qualche modo subalterna all’Emilia”.