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Afghanistan, Pc: "Ai partiti liberisti interessa solo il capitalismo, non certo il destino delle donne"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RavennaToday

Totale disprezzo e totale disgusto per come è stata gestita e per come viene attualmente portata avanti la vicenda afghana. Ipocrisia, false verità, un buonismo irritante, lacrime di coccodrillo, uno schifo. Il partito di De Pascale, il Partito Democratico, ha una grande responsabilità morale al pari delle destre liberiste e populiste e della vergognosa ed impresentabile "sinistra" radical chic, che tanto parla dei diritti delle donne per poi appoggiare i loro carnefici. Ma veniamo ai fatti.

Il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha proposto di spostare, per motivi logistici e di sicurezza, l'Ambasciata italiana a Kabul nella capitale del Qatar, Doha. Con i Talebani cattivi non si tratta, bisogna difendere le donne ed i profughi, queste le priorità dichiarate dal nostro governo. I Talebani sono diventati "i cattivi" di un film western e le povere donne afghane le vittime della loro bestiale violenza. Sembra la trama di un film di Hollywood degli anni sessanta. Peccato che proprio in Qatar i Talebani avevano il loro ufficio politico; peccato che proprio in Qatar sono stati stipulati gli accordi con gli USA ed i loro alleati grazie ai quali i Talebani hanno conquistato il paese senza alcuna opposizione militare da parte dell'esercito afghano; peccato che in Qatar la moglie debba per legge obbedire al marito e che ai sensi dell'articolo 57 del codice civile il marito "deve impegnarsi a non far del male alla propria moglie". Cosa significa, signor Di Maio, signor Letta, signor De Pascale, "non far del male alla moglie"? Ancora, peccato che in Qatar le donne non possano denunciare abusi e violenze e che nella vicina Arabia Saudita - altro paese amico degli USA e dell'Occidente liberale - è ben operante il principio della "Guardiania", la sorveglianza del marito sulla moglie la quale può fare solo quello che il marito decide.

Qatar, Emirati Arabi, Arabia Saudita sono, nei fatti, gestiti da "Talebani ricchi", l'Afghanistan da "Talebani poveri" ed il mondo capitalista occidentale - delle cui fila fanno parte il PD di De Pascale, da sempre servo degli USA e delle multinazionali - difende sempre gli interesse dei ricchi. E le donne afghane? Se agli USA e all'occidente fosse interessato il loro destino non avrebbero mai permesso che questo sventurato paese soffrisse la tragedia di una guerra trentennale e mai avrebbero stretto dei rapporti di amicizia e collaborazione con i paesi del Golfo; dove i diritti delle donne sono inesistenti come nell'Afghanistan dei Talebani, con la sola differenza che nei paesi del Golfo le prigioni, dove vengono rinchiuse le donne, sono prigioni costruite con tanti soldi. I soldi, dunque, il business, questo e solo questo interessa al capitalismo e non certo il destino delle donne afghane.

D'altra parte gli USA e i suoi alleati non pensavano certo ai diritti della donne quando, nel 1979, ordirono l'assassinio del capo del governo afghano Socialista Taraki, al fine di destabilizzare il paese in chiave antisovietica e portare l'URSS al conflitto. La CIA non pensava certo ai diritti delle donne quando aiutava e finanziava i Mujahadeen in Afghanistan (Bin Laden era uno di loro), contribuendo così a creare i tanto disprezzati Talebani che oggi hanno preso il potere. Zbigniew Brzezinski, l'alloro consigliere sulla sicurezza nazionale del presidente Jimmy Carter, lo ha affermato chiaramente: "Cos'è più importante per la storia del mondo? I Talebani o il collasso dell'impero sovietico?". La storia di guerra dell'Afghanistan non inizia nel 2001, ma nel 1979, con una guerra voluta dall'occidente liberale. Questo il Partito Democratico e chi lo sostiene non se lo ricorda? Uno schifo, una vergogna, una grande ipocrisia, una vergogna per tutta quella destra travestita da falsa sinistra che, dal PD ai suoi alleati, blatera in favore delle donne per poi inseguire solo l'odore dei soldi. Chi ha veramente a cuore i diritti delle donne Afghane, non può non essere anticapitalista e antimperialista.

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