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Giovedì, 28 Marzo 2024
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"Aggredire la crisi, non più subirla"

"All'inizio della "stagione dei Bilanci" 2013, i Repubblicani di Ravenna desiderano esprimere i princìpi guida che reputano cruciali per affrontare un periodo contraddistinto da una congiuntura economica ancora negativa"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RavennaToday

"All'inizio della "stagione dei Bilanci" 2013, i Repubblicani di Ravenna desiderano esprimere i princìpi guida che reputano cruciali per affrontare un periodo contraddistinto da una congiuntura economica ancora negativa. La crisi, ormai al quinto anno di permanenza, sta oggi aggredendo anche quelle imprese e soggetti economici che fino ad oggi erano reputati più che sani; essa, inoltre, non può più essere considerata emergenza economica, ma ormai a pieno titolo anche sociale. Occorre quindi che le Pubbliche Amministrazioni del territorio, pur nei fin troppo incombenti limiti posti dallo Stato, definiscano un progetto politico-economico in termini anticiclici, che sia in grado quindi di sostenere, e non di ancor più frenare, lo scenario economico. Per questo, i Repubblicani di Ravenna desiderano concentrare le loro proposte su tre principi guida.
 
In primo luogo, è necessario ragionare sull’impatto di imposte e tributi quali l’IMU e la nuova TARES. Già nel 2012 i Repubblicani avevano posto l’attenzione su questo tema; quest'anno non si può che riproporre e rafforzare questo principio: per ridurre l'impatto dei prelievi fiscali sulla economia del territorio, è necessario ridurre le aliquote destinate ad imprese e soggetti produttivi. In uno scenario contraddistinto dal perdurare della crisi, ridurre, per quanto possibile, i costi fissi imposti ai soggetti produttivi avrebbe non solo risultati concreti nel benessere delle imprese, ma sarebbe il migliore segnale della preoccupazione fattiva della Pubblica Amministrazione verso l'economia ravennate. Come auspicabile è la trasparenza, nel rapporto con le categorie economiche, dei criteri adottati nell’applicazione dell’imposizione. In assenza di segnali simili, si faticherebbe a creare un clima positivo per la ripresa economica e per nuovi investimenti; segnali che non possono di certo essere sostituiti da un aumento marginale delle risorse a disposizione dei Consorzi Fidi.
 
In secondo luogo, i Repubblicani ritengono che, accanto all'attenzione per i soggetti produttivi, sia non meno importante porre attenzione al settore del welfare. Non possiamo, infatti, lasciare che la crisi economica divenga in tutto e per tutto emergenza sociale. Le categorie meno abbienti e i soggetti più vulnerabili devono essere, oggi più che mai, tutelati e sostenuti. Per questo il PRI di Ravenna ritiene che la gestione delle risorse da parte delle ASP debba avvenire, al pari delle stesse Amministrazioni Comunali, con il massimo rigore, per consentire che nei Bilanci dei Comuni il capitolo delle spese sociali sia commisurato alle effettive esigenze dei cittadini. A questo proposito, i Repubblicani valutano che nel fronteggiare le emergenze sociali i Comuni possano coinvolgere anche i soggetti erogatori (es. Hera) di servizi essenziali quali gas e acqua. Qualora si rendessero poi inevitabili tagli in altri capitoli di Bilancio, sarebbe preferibile, per quanto comunque difficile, scegliere la strada della riduzione delle spese in ambiti non direttamente produttivi, quali quello degli eventi culturali che non sono collegati all'offerta turistica della città.

In terzo luogo, i Repubblicani desiderano porre l'accento sulla necessità di un controllo preciso sulla spesa delle risorse provenienti dalla nuova tassa di soggiorno applicata dal Comune di Ravenna. I Repubblicani di Ravenna hanno da subito affermato che l'imposta era necessaria, per quanto perniciosa. Ad oggi è doveroso però comparare i criteri applicativi adottati a Ravenna con quelli di altre città a vocazione turistica o artistica, nonché porre in essere tutte le strategie necessarie al migliore utilizzo delle risorse raccolte. Già in altri ambiti è stato possibile calcolare il beneficio che risorse simili, se ben investite, possono garantire. Proprio per questo la migliore strada è ad oggi rappresentata, accanto alla indicazione precisa delle risorse disponibili, da una strategia di investimenti condivisa con gli operatori del settore.
 
I Repubblicani di Ravenna, quindi, reputano che negli attuali Bilanci sia possibile definire una linea di buon governo, utile al sostegno dell'economia in crisi ed alla prevenzione di realistiche emergenze sociali. E' necessario terminare la stagione della crisi senza subirla passivamente. In Italia, le Amministrazioni locali hanno molti, e in alcuni casi incomprensibili, limiti nell'azione in questi ambiti. Nonostante questo, è necessario assumersi le proprie responsabilità, per il bene di Ravenna e dei suoi cittadini".
                      

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