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Allarme furti, Grandi: "Non è vero che a Ravenna tutto viene denunciato"

"Chiunque abbia un minimo di buon senso non può negare che in città serpeggi una sorta di rassegnazione che porta a non denunciare fatti di microcriminalità”.

"Il commento del vicesindaco con delega alla sicurezza Eugenio Fusignani sull'ennesima pessima prestazione di Ravenna in materia di microcriminalità lascia realmente senza parole". Questa la posizione di Nicola Grandi, segretario di Lista per Ravenna, dopo l'ennesima bocciatura di Ravenna in materia di microcriminalità
Cominciamo dal fatto che, secondo Fusignani, il discorso sarebbe lo stesso da anni, a suo dire infatti “nel nostro territorio si denuncia tutto” e “bisogna continuare a farlo”: la domanda rispetto a tale diatriba nasce però spontanea, solo noi conosciamo persone (ormai la maggioranza) che ci hanno candidamente raccontato di aver subito furti senza averli denunciati? 

Non è un atteggiamento che condividiamo e anzi facciamo la nostra parte per cercare di spronare i cittadini a sporgere denuncia, ma chiunque abbia un minimo di buon senso e viva all’interno di questa società non può negare che in città (e forse nell’intera nazione) serpeggi una sorta di rassegnazione che porta a non denunciare fatti di microcriminalità se non quando ve ne sia “interesse” (es. la richiesta da parte di una compagnia assicurativa) ergo è ormai certo che non tutto viene denunciato e la situazione reale è ben peggiore di come la si dipinga.

Fusignani continua spiegando che “la nuova realtà non può essere affrontata solo con i corpi di polizia”: posizione condivisibile ed anzi senza dubbio condivisa dalla maggioranza dei cittadini: il controllo di vicinato ed i gruppi nati sui social lo dimostrano in pieno, la gente sta già facendo la sua parte, forse più di quanto non gli competerebbe!

Cosa dovrebbero fare di più? Oltre tutto questi meccanismi, con tutti i loro limiti, non possono sostituirsi ad un sistema di controllo del territorio che, per scelte scellerate compiute prima a livello prima nazionale e poi locale, sembra stiano abdicando al controllo sulla micro criminalità.

Ma la parte migliore arriva alla fine alla fine quando Fusignani, afferma che le statistiche evidenzierebbero come “il 74% delle effrazioni avvenga perché ci sono serramenti deboli” ed invita i cittadini a “pensare a dotare le proprie case di sistemi di allarme, porte blindate, inferriate”, una affermazione che in un certo senso offende l’intelligenza di chi legge.

Vuole forse intendere che ormai non abbiamo più speranze e che la politica ha abdicato ad ogni forma di intervento in termini di sicurezza attiva?

E che i cittadini, tutti, di qualsiasi ceto sociale e possibilità economica debbano attivarsi dedicando risorse proprie per risolvere questioni e situazioni che la politica ha generato e che la politica non è più in grado di governare?

Non è questa la risposta che ci si aspetta da un amministrazione attenta alle necessità della popolazione residente e alle criticità del proprio territorio ma se è questa la posizione che questa giunta intende assumere allora ci si attivi per fare sì (per lo meno) che i cittadini possano ottenere, attraverso bandi dedicati, contributi che consentano di mettere in sicurezza le proprie case".

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