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Allarme sicurezza, Berti: "Tensione alle stelle". E rilancia sulle "ronde" disarmate

"Il Comune di Ravenna, in particolare la zona dei Giardini Speyer e di Viale Diaz è da anni crocevia della droga e della microcriminalità, e nelle giornate scorse dopo il tentativo di stupro ai danni di una 13 anni la tensione è alle stelle"

 “La Provincia di Ravenna sta attraversando un periodo di insicurezza incredibile, dovuto ad atti di microcriminalità che colpiscono tutte le categorie di cittadini, i quali sono impauriti e inermi di fronte a ciò”. E' quanto afferma il Consigliere Provinciale della Lega Nord Jacopo Berti, sottolineando che "il Comune di Ravenna, in particolare la zona dei Giardini Speyer e di Viale Diaz è da anni crocevia della droga e della microcriminalità, e nelle giornate scorse dopo il tentativo di stupro ai danni di una 13 anni la tensione è alle stelle".

"Il Comune di Faenza invece è soggetto da diversi mesi ad atti di microcriminalità, furti di ogni genere ai danni di privati cittadini e commercianti, rapine in negozi durante l’orario di apertura e accoltellamenti alla luce del sole - continua l'esponente del Carroccio -. Per non parlare dei comuni limitrofi più piccoli di dimensioni, ma dove furti e scorribande sono all'ordine del giorno. La situazione è grave, molto preoccupante, e soprattutto la gente è stanca di vivere con la paura che uscendo gli possa succedere qualcosa. Non si può avere paura di vivere tranquillamente a casa propria”.

“I cittadini sono stanchi e sono pronti a partecipare; per quale motivo i Comuni non si attrezzano per creare gruppi di volontari che possano vigilare pacificamente sul territorio? - è la provocazione di Berti -. In alcune località della provincia sono attivi gruppi di volontari che supportano la polizia locale nello svolgimento delle funzioni basilari, lasciando ai corpi di polizia i compiti più difficili come l’ordine pubblico e il controllo della città”.

“Questi gruppi di volontari non sono né squadracce né ronde padane, sono solo gruppi di persone che si incontrano per controllare il territorio e alleggerire il lavoro delle polizie - precisa Berti -. Non sono armati, ma servono solo come prevenzione della criminalità. Il vecchio pacchetto sicurezza del Ministro Maroni prevedeva la nascita di questi gruppi che erano coordinati dalla polizia locale, ed erano riconoscibile da apposite pettorine, ma è stato abolito dal governo dei tecnici”.

Conclude il consigliere provinciale: “in questo periodo di crisi dove le forze dell’Ordine subiscono tagli ogni giorno, credo sia fondamentale aumentare la partecipazione dei cittadini. Ribadisco, non sono ronde o squadracce che picchiano chi delinque, ma solo gruppi che controllano e avvertono i corpi di polizia nel caso stia succedendo qualcosa di sbagliato.”

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