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Alle elezioni ci sarà anche la lista “Ravenna per i pensionati”, costituita col polo civico di Lista per Ravenna

Pronta per essere depositata in Comune, in lizza per le elezioni del prossimo 3-4 ottobre, è anche la lista “Ravenna per i pensionati”, costituita ex novo in associazione al Polo civico istituito da Lista per Ravenna

Pronta per essere depositata in Comune, in lizza per le elezioni del prossimo 3-4 ottobre, è anche la lista “Ravenna per i pensionati”, costituita ex novo in associazione al Polo civico istituito da Lista per Ravenna,  per sostenere le fasce della popolazione ravennate della terza età, soprattutto se a basso-medio reddito o afflitte da condizioni di salute precarie, finora sottovalutate o trascurate  dalla pubblica amministrazione. I 30 candidati della lista, elencati di seguito secondo l’ordine che avranno sulla scheda elettorale, sono pensionati delle più varie estrazioni e attività lavorative (citate a fianco), impegnati attivamente, nel limite della loro condizioni, a supporto delle proprie famiglie e/o di chi, nella comunità locale, ha più bisogno di aiuto o di conforto.

Si spiega nella presentazione: "L’aumento degli anziani affetti da disturbi sempre più gravi impongono alle famiglie difficoltà di gestione che non possono essere ignorate dai servizi. Il ricorso ormai obbligato al badantato è gravato da interrogativi numerosi, che non possono trovare risposta all’interno delle singole famiglie. Bisogna dunque potenziare il sistema dell’assistenza domiciliare integrata, con azioni diversificate e servizi più flessibili, affinché l’anziano parzialmente non autosufficiente resti all’interno del proprio nucleo. Evitare l’ospedalizzazione e prediligere interventi sul territorio mirati alla prevenzione, alla riabilitazione, alle facilitazioni ambientali, al sostegno economico, sociale e motivazionale dell’anziano e della sua famiglia nel contesto di vita. Questa è la sfida a cui non possono sottrarsi le istituzioni pubbliche territoriali. Ciò richiede una rete integrata dei servizi socio-sanitari con l’interazione di diverse figure professionali (medico, assistente sociale, infermiere professionale, fisioterapista, ecc.), obiettivo clamorosamente mancato dalle Case della Salute. Gli intasamenti dei Pronto Soccorso ospedalieri (a Ravenna 100 mila accessi l’anno), ne sono la tragica conseguenza. L’assenza di un reparto di geriatria nell’Ospedale civile di Ravenna è una lacuna inspiegabile".

"Gli anziani inseriti in strutture residenziali o semi-residenziali, affetti spesso da disturbi del comportamento, presentano carichi assistenziali e sanitari sempre più elevati. Bisogna potenziare la rete pubblica di questi servizi,  differenziata secondo il grado di non autosufficienza dei pazienti e dei disturbi nella personalità e nei comportamenti, scongiurando con ciò il fenomeno delle famiglie lasciate a se stesse, obbligate per risparmiare a parcheggiare i loro anziani in strutture private inadeguate e inospitali, se non peggio, oltretutto scarsamente vigilate e controllate. Punto di partenza deve essere l’aumento della percentuale di posti residenziali pubblici per anziani non autosufficienti, che a Ravenna è lontana dal parametro fissato dalla Regione pari al 3% dei cittadini ultrasettantacinquenni .  Nostre proposte particolari sono: avviare un percorso per il riconoscimento di Ravenna città amica della demenza, perché se ne riconoscano i primi segni e tutta la comunità sia ben disposta a farsene carico; sperimentare, in analogia con le famiglie che accolgono minori sostenute con un contributo pubblico, forme di accoglienza di adulti soli e fragili nelle famiglie di neopensionati, anche in questo caso per evitarne il ricovero in strutture residenziali; promuovere  progetti di cittadinanza attiva per la cura della città e della comunità da parte dei cittadini pensionati, sia singoli che associati."

Sul fronte delle case popolari "non bisogna dimenticare i molti pensionati a basso reddito e con notevoli carichi familiari che hanno trovato alloggio nelle case popolari gestite da ACER, costretti a subire angherie e disfunzioni tali da produrre in loro condizioni generali di malessere e sofferenza. È un sistema malato, per cui intendiamo che il Comune debba riprendersi la gestione diretta delle proprie case popolari perché rispondano ai doveri di un servizio pubblico efficiente e rispettoso della dignità dei suoi utenti, specie se anziani e indifesi. L’edilizia residenziale sociale (ERS) – Frequenti sono le famiglie dei pensionati che preferirebbero affittarsi un modesto appartamento in proprio, avendo però risorse non sufficienti per sostenere i canoni di mercato, bensì canoni inferiori del 20/30%. Produrre l’offerta di questo tipo di alloggi è il compito dell’Edilizia Residenziale Sociale che, sostenuta dalla Regione per i costi di costruzione e dal Comune per la disponibilità del terreno, consente alle cooperative di edilizia sociale di realizzarli. Da dieci anni però, Regione e Comune non hanno investito nulla in questo settore. Offerta dunque vicina allo zero, a cui  occorre mettere mano seriamente". 

LA LISTA

Paolo Poggi, capolista, ex autista ATM e membro della segreteria FTI/CISL di Ravenna, nonché dell’Associazione Nazionale Carabinieri ;
Maria Gabriella Ancisi, ex cuoca;
Antonio Andrini, ex impiegato bancario;
Paolo Rodolfo Balzani, geometra;
Luigi Berti, ex assicuratore;
Eleonora Bilotti, ex insegnante di scuola primaria;
Claudio Bizzarri, ex operatore geofisico;
Maria Rosa Camporesi, ex impiegata in azienda privata
Giovanni Carnicella, ex carabiniere e guardia giurata;
Ornella Emiliani, ex parrucchiera;
Umberto Fabbri, ex project manager in attività di servizio alle università italiane;
Luigi Ghirelli, ex operatore nell’igiene ambientale;
Goffredo Marconi, ex dipendente nel petrolchimico;
Marisa Gualtierotti, ex dipendente delle Ferrovie dello Stato;
Carmine Luciani, ex mulettista nel petrolchimico;
Giuseppe Magi, ex operatore nel petrolchimico;
Rosalia Mazzesi, geometra;
Giovanni Montanari, ex impiegato nel settore della logistica;
Rosina Nicolucci, ex operatrice nell’igiene ambientale;
Gianfranco Orioli, ex impiegato nel petrolchimico;
Costante Pasi, ex socio della Compagnia Portuale;
Arturo Plata, ex dirigente nel settore petrolifero;
Guglielmina Quadraro, ex programmatrice informatica nel settore automobilistico;
Anna Maria Ricotta, ex ragioniera presso un’agenzia viaggi;
Giampaolo Rossi, ex funzionario nel settore oleario;
Rocco Gaetano Savarino, ex magazziniere in ospedale;
Enzo Spadoni, ex operaio nel settore meccanico;
Roberto Zanini, ex operaio carrozziere nel settore automobilistico;
Marina Mambelli, ex vivaista;
Mirella Mazzavillani, ex parrucchiera.
 

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