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"Alleggerire l’imu sulle imprese, ma il comune non dimentichi le famiglie"

"Il Comune ha grandi responsabilità nell’allentare il giogo dell’IMU sulle famiglie che hanno una sola casa"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RavennaToday

"Dopo le manifestazioni indette dalle associazioni imprenditoriali e il pressing del Pri, è la volta di Palazzo Merlato a intervenire sull'Imu. Lo fa attraverso l'autorevole voce del sindaco Fabrizio Matteucci, il quale illustra come intenderebbe l'amministrazione rendere più leggera l'imposta sulle imprese, anche a seguito dell'aumento del moltiplicatore deciso dal governo (da 60 a 65 sui fabbricati strumentali). L'argomento è di grande attualità, ma alle famiglie chi pensa? Sicuramente questo odioso balzello va rimodulato, poiché la sua pressione esagerata è responsabile per un'alta percentuale della recessione. Ma, se revisione dell'Imu deve esserci, non si deve trascurare di sgravare le famiglie e dunque il carico sulla prima casa. Serve un'azione a trecentosessanta gradi.

La disponibilità di qualche soldo in più nelle tasche del cittadino è un forte volano dell'economia. La frenata dei consumi è conseguenza del danno che l'Imu ha provocato ai redditi delle famiglie, fortemente diminuiti e con un tasso di disoccupazione galoppante. Alle imprese, peraltro, necessita un accesso agevole ai crediti e finanziamenti, che chiama le banche a fare la loro parte, utilizzando i fondi a tasso irrisorio ricevuti dalla Bce. È vero, infatti, che se le imprese non sono aiutate, aumenta il tasso di disoccupazione e ci troviamo di fronte al solito cane che si mangia la coda.

Ben venga quindi qualsiasi strategia che riduca la pressione fiscale sulle imprese, in particolare sui piccoli operatori economici, ma il Comune ha grandi responsabilità nell'allentare il giogo dell'IMU sulle famiglie che hanno una sola casa. Materia di cui dovrà occuparsi, in primo luogo, il nuovo governo, una volta accantonati i personalismi e facendo prevalere gli interessi generali dell'intero sistema Paese. Intervento necessario anche alla luce dell'ultimo colpo di coda di quello tecnico in carica il quale, valutata la bontà per le casse statali e comunali, ha ritenuto che fosse finito il periodo sperimentale e, proprio oggi 24 aprile, ha trasformato questa odiosa imposta da provvisoria a permanente"

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