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Ancisi: "Con Alberghini sindaco, subito i lavori di escavo del porto"

"Dopo la forzata uscita dall’Autorità Portuale del presidente Di Marco e l’arrivo, quale commissario, di un rispettoso dirigente ministeriale, il buio totale incombe su ogni benché minima idea di come scavare il porto e di dove depositarne i fanghi secondo legge".

A parlare è Alvaro Ancisi (Lista per Ravenna), che in una nota spiega quale sarà la strategia che potrebbe adottare Massimiliano Alberghini se uscisse vincitore dal ballottaggio del 19 giugno.
De Pascale promette però che “entro la fine dell’anno approveremo un progetto per scavare i fondali a 12,5 metri, per tutta l’asta del porto”. Ma ciò non significa che entro l’anno si potrà scavare il porto di niente rispetto all’attuale fallimentare livello di -10,5 metri, raggiunto oltre 10 anni fa. Il candidato sindaco del PD non sa che la parola “progetto” da sola non vale nulla, giacché qualsiasi lavoro pubblico richiede nell’ordine uno studio di fattibilità (inesistente, dopo oltre tre mesi di gestione commissariale), un progetto preliminare, un progetto definitivo e un progetto esecutivo: solamente dopo, previo adeguato finanziamento, si può indire la gara d’appalto, aggiudicare poi i lavori ed infine eseguirli. Correndo allo spasimo, ci vorrebbero almeno altri due anni. Il porto avrebbe la melma fino al collo almeno fino a tutto il 2018.
Il fatto è che “progetti” per scavare il porto fino a 12,5 metri (anni dopo che Lista per Ravenna lo richiedeva, avendo combattuto con successo la delirante intenzione di arrivare a 14,5-15,5), ci sono già. Basta scegliere bene: cestinare definitivamente il Progettone, prima che la Giustizia arrivi con le manette, e riprendere il progetto definitivo delle opere connesse al Piano regolatore portuale 2007, approvato già nel 2012 e subito oscenamente accantonato. Basta poco per dare esecutività ai lavori con tutte le carte in regola, ambientali ed operative, e procedere immediatamente per l’appalto. Il comparto idoneo a raccogliere al più presto in cassa di colmata circa 1,2 milioni di metri cubi di fanghi di dragaggio è l’area Logistica 1, tra via Trieste e via Canale Molinetto, su cui però il 25 marzo 2016 la SAPIR, proprietaria della massima parte, ha presentato un piano urbanistico che intende invece attuarvi un lottizzazione edilizia. L’istruttoria di questo piano è stata sospesa dal Comune a tempo indeterminato. Ma se il nuovo sindaco sarà Alberghini, faremo così:
1. daremo al massimo tre mesi di tempo agli uffici per concludere negativamente l’istruttoria sul piano di lottizzazione della SAPIR: sappiamo come e perché;
2. “convinceremo” il commissario dell’Autorità Portuale ad attivare rapidamente il progetto esecutivo di realizzazione della nuova cassa di colmata nella Logistica 1, necessario per avviare congruamente, con urgenza, l’approfondimento del porto-canale;
3. il sindaco ordinerà, come gli impone la legge, ai proprietari dei 3.3 milioni di metri cubi di fanghi depositati abusivamente nelle attuali 7 casse di colmata portuali, diventate perciò discariche abusive di rifiuti, di rimuoverli in tempi stretti. Come e dove è un loro problema privato, non pubblico. Lo sapevano da prima e avrebbero dovuto farlo da anni. Lì c’è spazio per vent’anni di salutare dragaggio dei fanghi portuali".

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