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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Ancisi (LpRa): "L’ignobile commedia sui Tre Ponti"

"La chiusura per lavori dei Tre Ponti è dall'ottobre 2014 il problema principale dei collegamenti tra la città e il forese nord, essendo le soluzioni alternative molto scomode e dispersive di tempo"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RavennaToday

"La chiusura per lavori dei Tre Ponti è dall'ottobre 2014 il problema principale dei collegamenti tra la città e il forese nord, essendo le soluzioni alternative molto scomode e dispersive di tempo. Il 12 maggio 2015, l'allora assessore ai lavori pubblici Liverani assicurò che i "lavori sarebbero finiti ad agosto 2016", cioè quasi due anni dopo, durata tutt'altro che esaltante. Il 12 gennaio, il suo successore, Fagnani ripiegò sull'inizio dei lavori a giugno e "fine anno come termine per riprendere la circolazione normale": promessa più volte ripetuta, da ultimo dal neo vice-sindaco Fusignani il 15 maggio. Invano, il sottoscritto documentò all'assessore Liverani (si veda l'allegato) che, secondo il cronoprogramma del progetto approvato da lui stesso e dalla Giunta comunale nel giugno 2015, la data minima (cioè senza intralci, peraltro più che probabili) della riapertura del ponte sarebbe stata nel marzo 2017. Il 12 gennaio, constatati alcuni ritardi nel cronoprogramma stesso, smentii anche l'assessore Fagnani, aggiornando il termine minimo "per riprendere la circolazione normale" al maggio 2017.

Non essendo a giugno neppure iniziati i lavori senza che Fagnani e Fusignani, nuovi assessori del Comune offrissero almeno delle scuse agli elettori per averli presi in giro, ho pubblicato ieri una nota in cui ho inserito nei numerosi "entro giugno" promessi dalla squadra elettorale di De Pascale anche il mancato avvio dei lavori sui Tre Ponti. Sono bastate poche ore perché oggi si leggesse, dallo stesso Fagnani, che il cantiere aprirà ad agosto, con l'aggiunta dell'incredibile seguente affermazione: "Come amministrazione comunale abbiamo rispettato i tempi che ci eravamo dati", motivata dal fatto che è slittato l'intervento di Hera. Ma il 12 gennaio Fagnani aveva anche detto che "l' intervento è complesso, perché prevede il coinvolgimento di altri enti e società, come il Servizio tecnico di bacino e Hera". Allora perché ha sparato promesse elettorali? Ed Hera a chi risponde, se non a uno dei suoi maggiori proprietari che è il sindaco di Ravenna?

I "tempi che si erano dati" restano quelli del progetto in base a cui i lavori sono stati messi a gara. Ma lo stesso ineffabile assessore persegue con gli inganni rassicurando che i lavori restano "sempre nell'arco temporale fissato fin dall'inizio, ovvero ripresa della viabilità normale tra fine dell'anno e inizio 2017". Cosicché il presidente della Pro Loco di Sant'Alberto, trascinato in commedia, ha potuto recitare, incolpevole: "Se si tratta solo di un paio di mesi speriamo bene. Per noi quello che conta è che siano finiti entro la fine dell'anno come promesso". Duro a Ravenna che qualcuno si permetta di fare la benché minima operazione di accertamento della verità di regime, anche quando basta fare un'addizione con numeri a una cifra. Ma siccome i lavori, nella migliore delle ipotesi, dureranno 6 mesi, come molte volte dichiarato, oltre che scritto nel cronoprogramma, 8 (il mese di agosto) più 6 fa 14. Se l'anno resta di 12 mesi, si arriva già a febbraio. Nessuna opera pubblica può però essere aperta al pubblico senza il collaudo, che nel caso durerà almeno tre mesi (si veda ancora l'allegato, che è un documento ufficiale da me pubblicato tre volte in sei mesi): dunque, i Tre Ponti, nella migliore e improbabile delle ipotesi, riapriranno nel maggio 2017. In altre latitudini democratiche, l'opinione pubblica impone a qualunque politico ingannapopolo le dimissioni. Qualcuno qui si dovrebbe almeno vergognare. Rinviamo ad altra occasione la dimostrazione, riguardo ad ulteriori ipocrisie su altri ponti dissestati che travagliano la viabilità del forese nord: in particolare, quello del passaggio a livello di via Canalazzo, oggetto delle medesime cronache odierne, e quello di via Grattacoppa, che interessa i collegamenti tra Torri, Savarna e Conventello".

Alvaro Ancisi, capogruppo Lista per Ravenna

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