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Martedì, 16 Aprile 2024
Politica

Ancisi plaude alla somministrazione degli anticorpi monoclonali

Il capogruppo di Lista per Ravenna: "Le 121 dosi ricevute a beneficio dell’intero territorio provinciale, con possibilità di ulteriori assegnazioni, garantiscono ogni necessità di applicazione che dovesse manifestarsi in un ragionevole arco di tempo"

"Giudichiamo positivo che l’AUSL Romagna abbia attivato a Ravenna, presso il day hospital delle Malattie infettive, secondo le modalità e le condizioni di impiego dettate dall’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco), la somministrazione degli anticorpi monoclonali, cura efficace contro il Covid-19". A esprimere il proprio cnsenso per l'attivazione del servizio è Alvaro Ancisi, di Lista per Ravenna che rcorda come "Le 121 dosi ricevute a beneficio dell’intero territorio provinciale, con possibilità di ulteriori assegnazioni, garantiscono ogni necessità di applicazione che dovesse manifestarsi in un ragionevole arco di tempo. Fondamentale, per la corretta selezione dei pazienti idonei ad essere trattati con questa terapia, secondo i criteri dettati dal decreto ministeriale del 6 febbraio 2021 (vedi in calce) e le linee guida diffuse, è il ruolo delle USCA (Unità Speciali di Continuità Assistenziale), composte da un medico e da un infermiere. Attive tutti i giorni ininterrottamente dalle 8.00 alle 20.00, esse hanno lo specifico compito di valutare, su segnalazione del medico di famiglia o del pediatra, i pazienti Covid positivi o sospetti. Dato anche il carattere sperimentale dell’uso di tali anticorpi, utile è l’impiego di due medici USCA per controllarne gli effetti sui pazienti a distanza di 7 e di 30 giorni".

"Tra gli anticorpi - spiega Ancisi - quelli monoclonali che si possono utilizzare per riconoscere un determinato virus, un batterio o un microrganismo in una sua specifica sezione e operare per bloccarla, agiscono contro il Covid-19 come gli anticorpi naturali. Legandosi al virus, fanno in modo che non riesca ad entrare nelle cellule umane, quindi ad infettarle e a replicarsi, e sia più facilmente fagocitato dalle cellule del sistema immunitario deputate a questa funzione, come i macrofagi presenti nel fegato, nella milza e nei tessuti. Se vengono somministrati a soggetti che contraggono successivamente l’infezione, possono bloccare l’ingresso e la duplicazione del virus nelle loro cellule inibendo lo sviluppo della malattia o comunque determinando una malattia meno grave. Su questi dati scientifici, si fonda la sperimentazione degli anticorpi monoclonali come terapia anti Covid-19 molto efficace nelle fasi precoci dell’infezione, più dipendenti dalla replicazione virale. Da questa valutazione, discende l’esclusione dei soggetti che manifestino sintomi da più di cinque giorni, in aggiunta a coloro che non appartengano alle categorie a rischio indicate".

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