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Andrea Maestri si candida alla guida di Possibile: "Per la sinistra? Stop alla classe dirigente di sempre"

Maestri ha annunciato pubblicamente di essersi candidato alla segreteria nazionale di Possibile, dopo la sconfitta alle elezioni politiche del 4 marzo in Umbria dov'era candidato con la lista Liberi e Uguali

"Ho deciso di candidarmi alla segretaria di Possibile insieme a Beatrice Brignone perché voglio bene alla mia comunità politica e voglio contribuire a farla crescere". Con queste parole Andrea Maestri ha annunciato pubblicamente di essersi candidato alla segreteria nazionale di Possibile, dopo la sconfitta alle elezioni politiche del 4 marzo in Umbria dov'era candidato con la lista Liberi e Uguali.

È scaduto sabato, infatti, il termine per la presentazioni delle mozioni per il Congresso di Possibile (uno dei tre partiti fondatori di Liberi e Uguali), convocato in seguito alle dimissioni del segretario Pippo Civati. Due le mozioni presentate: "Reinventare la sinistra", con candidato segretario David Tozzo, e "A repentaglio", con candidati segretari Beatrice Brignone e, in seguito alla modifica dello statuto, l'ex deputato ravennate Maestri.

"Possibile si è spesa con ogni energia su otto proposte referendarie contro i licenziamenti e demansionamenti illegittimi del jobs act, contro premio di maggioranza e capilista bloccati nella legge elettorale, contro le grandi opere dello sblocca Italia e per le opere piccole e necessarie, contro il potere di chiamata del preside manager nella cd buona scuola, per la riconversione ecologica dell’economia e contro le trivelle - spiega Maestri elencando le ragioni che lo hanno spinto alla candidatura - Possibile ha presentato centinaia di concrete proposte di legge e atti di sindacato ispettivo per la riforma del testo unico sull’immigrazione, per la tutela della parità di genere, contro la violenza di genere, per la riforma dell’8 per mille inoptato, per la legalizzazione della cannabis contro le mafie, per politiche abitative pubbliche, contro le povertà, contro la precarietà del lavoro, per il salario minimo garantito. Per la sinistra non propone un nuovo partito guidato dalla stessa classe dirigente di sempre, ma un coordinamento politico aperto e inclusivo. Sui diritti umani parla un linguaggio chiaro, coerente e non compromissorio e si batte in Europa per la democrazia delle sue istituzioni, per la responsabilità fiscale delle multinazionali, per nuove e umane politiche migratorie. Per tutto questo e per l’immenso lavoro che ci attende, vi chiedo di sostenere la mozione 'A repentaglio'".

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