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Anniversario Repubblica romana, Francesconi (Pri): "Le idee mazziniane ancora attuali"

La capogruppo del partito repubblicano a Ravenna: "Ancora oggi la Costituzione di quella Repubblica è una delle più liberali del mondo e una delle più illuminate"

Nel Consiglio Comunale di Ravenna del 9 febbraio l’inizio dei lavori è stato preceduto da un breve ricordo della Repubblica Romana del 1849. La capogruppo del Pri Chiara Francesconi ha sottolineato come il 9 febbraio sia il giorno più importante del calendario per il suo Partito in quanto sotto l’ala della breve ma intensa esperienza della Repubblica Romana e della sua Costituzione risiedono tre fondamentali concezioni oggi più che mai attuali: moralità e doveri, diritti sociali e fiducia nei giovani. 

“Al popolo, o meglio ai cittadini, si chiede trasparenza, impegno, onestà e moralità. Nella Repubblica Romana la prima condizione del cittadino è agire con senso del dovere e operare per il futuro di una sola nazione libera e indipendente. Sebbene il riconoscimento formale dei diritti sociali, dopo quelli politici e civili, avvenga successivamente possiamo tranquillamente asserire che quanto accade fra il 9 febbraio e l’emanazione a seguire di quella Costituzione che durerà per solo un giorno, ha un reale peso sulle conquiste sociali della nostra Nazione: viene abolita la pena di morte, istituito il matrimonio civile e la libertà di istruzione, è abolita la censura, infine, è libera l’associazione. 

Ancora oggi la Costituzione di quella Repubblica - continua Francesconi -, oltre ad essere il primo grande esempio di democrazia in Italia, è una delle più liberali del mondo nonché una delle più illuminate verso la dimensione sociale dell’uomo. Nei principi si parla di condizioni morali e materiali: siamo già nella logica di una Costituzione che guarda ai cittadini come persone e non come soggetti astratti, prospettiva che, come sosterrà il futuro costituente Rodotà, costruirà il fondamento ideale per la Costituzione attuale. Un aspetto fondamentale oggi da trasmettere più che mai a gran voce” ha concluso la Capogruppo PRI “riguarda la fiducia nei giovani: cosa ha spinto migliaia e migliaia di giovani ad andare a Roma a lottare? Con Mazzini e i triumviri i giovani iniziano a sognare una Nazione, si confrontano con il mondo e guardano a Roma e ai Romani come portatori di un orgoglio e di una grande tradizione di libertà. 

Anche dopo la sconfitta della Repubblica Romana Mazzini continuerà ad agire come patriota e intellettuale risoluto di fronte ad un disegno coerente che conduce alla definizione di una nuova Italia democratica, repubblicana libera e affratellata. Una guida straordinaria proprio perché fino alla fine rimane fedele ad un’idea che lo conduce ad una vita assolutamente fuori dagli schemi e proprio per questo così vicina ai giovani. Questa eccezionalità di scelta non può che renderlo ancor oggi un meraviglioso modello per i nostri figli e i nostri nipoti. A noi - conclude a capogruppo del Pri - spetta il dovere di trasmettere le idee mazziniane ancora così attuali in termini di responsabilizzazione sociale attiva, partecipazione politica, interesse e impegno verso le tematiche e problematiche sociali e civili emergenti”. 

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