Crescono Irpef e Imu, approvato il bilancio. Il sindaco: "Passaggio doloroso per mantenere i servizi"
Il primo cittadino difende il corposo piano di investimenti: "Non possiamo buttare via i fondi del Pnrr. Il Bilancio ci permette di portare a casa tutti gli investimenti possibili"
E' stato approvato con 23 voti favorevoli e 8 contrari il Bilancio di previsione del Comune di Ravenna. Un bilancio che prevede importanti aumenti relativi a Irpef e Imu, così come un ampio programma di investimenti. Le spese dei cittadini ravennati sono dunque destinate a crescere ma, come spiega l'Amministrazione, saranno mantenuti gli impegni su servizi offerti e grandi progetti in cantiere per la città. Giovedì nel Consiglio comunale di Ravenna si è affrontato il dibattito e il voto sul Bilancio previsionale 2022-2023, dopo che già nella seduta di martedì era iniziato il confronto sul tema del bilancio.
A intervenire per primi sono stati i consiglieri di opposizione, con Alvaro Ancisi (Lista per Ravenna) che, anticipando la sua contrarietà al provvedimento, ha puntato il dito contro l'aumento della spesa corrente e la mancanza di tagli alle spese. Per Ancisi "non si giustifica l'aumento di tributi rilevanti, 2 milioni in più di Imu, 6,5 milioni in più per Irpef, poi la Tari, sono tutte tasse dei cittadini". Di parere simile Veronica Verlicchi (La Pigna) che ha protestato contro "un bilancio inaccettabile - ha detto la consigliera - perché per noi è inaccettabile l'aumento delle imposte comunali in una congiuntura storica, sociale e culturale difficilissima". Giacomo Ercolani (Lega) ha ribadito una delle perplessità espresse nei giorni scorsi dai gruppi di minoranza relativa all'indebitamento del Comune, domandandosi "perché accendere un mutuo con l'aumento dei tassi di interesse attuali?". Per Alberto Ferrero (Fdi) la manovra "palesa la necessità di aumentare la leva fiscale per mantenere gli impegni finanziari" e cita Rimini e Ferrara, come esempi di città che non hanno aumentato le tasse "forse perché hanno amministrato meglio".
Ha risposto agli attacchi dell'opposizione il capogruppo Pd Marco Montanari, spiega come il bilancio sia "un atto di scelta politica, tecnica e di indirizzo, ancora più difficile nel momento in cui si creano congiunture di grande difficoltà economica e sociale", rilevando che nonostante tutto "questo ci lascia i conti pubblici in sicurezza". Facendo notare l'aumento della spesa sociale rispetto all'anno scorso, Montanari si oppone all'emendamento della minoranza relativo alla diminuzione del personale comunale: "Ridurre al 19% il costo del personale significa licenziare maestre d'asilo e agenti del corpo di polizia". La consigliera Fiorenza Campidelli (Pd) ha focalizzato il suo intervento sulle politiche sociali e di welfare. "Contrasto alle povertà e inclusione, reinserimento sociale rappresentano una sfida importante – ha detto Campidelli - Perciò è fondamentale che si sia cercato di mantenere le prestazioni previste dai livelli essenziali delle prestazioni sociali e non escludere nessun utente da servizi di cui già usufruiva". Sulla stessa linea anche Renald Haxhibeku (Pd), che ha riferito come il bilnacio sia "frutto di scelte coraggiose, con misure di equità che mettono al riparo le persone più bisognose". La discussione in Consiglio comunale continua per ben 7 ore. Con replica finale dell'assessora al Bilancio Livia Molducci che, a proposito dei tagli a Mar e Classense, ha affermato: "Laddove i tagli sono stati fatti si è cercata una compensazione".
Verso la conclusione del dibattito è intervenuto il sindaco Michele De Pascale che, ha difeso il corposo piano di investimenti da 117 milioni di euro. Punto fondamentale, per il primo cittadino, è l'occasione data dal Pnrr: "I fondi saranno tantissimi, ma non sappiamo per ora se saranno totalmente coperti dallo Stato". Potrebbero esserci, insomma, opere coperte solo parzialmente a causa degli aumenti dei costi e della "bolla speculativa" di questo periodo. "Non possiamo buttare via questi fondi - ha detto De Pascale - Dobbiamo essere pronti, con prudenza, senza metter in difficoltà il bilancio del Comune, anche eventualmente nei prossimi anni a contrarre un po' più di mutui, solo in una logica di moltiplicatore". Si tratta di "un passaggio doloroso e difficile che abbiamo cercato di evitare in ogni modo - ha concluso il sindaco di Ravenna - un bilancio che mette il Comune in condizione di mantenere l'attenzione sulle tematiche sociali, un impegno in servizi importanti, un'offerta in servizi culturali e sviluppo economico coerente con il nostro disegno e, parallelamente, di essere in grado di portare a casa tutti gli investimenti possibili, anche nell'ipotesi peggiore di doverli compartecipare con risorse nostre".
Al termine del dibattito è stato quindi approvato il Bilancio di previsione 2023/2025 e le delibere ad esso collegate con la medesima votazione, 23 favorevoli (Pd, Lista de Pascale, Ravenna Coraggiosa, Pri, Movimento 5 Stelle, Gruppo misto) e 8 contrari (Fratelli d’Italia, Lega Salvini premier, Viva Ravenna, Lista per Ravenna-Polo civico popolare, La Pigna-Città-Forese e lidi, Forza Italia Berlusconi per Ancarani-Primavera Ravenna). Le delibere sono: “Approvazione nota di aggiornamento al Documento unico di programmazione (d.u.p.) 2023/2025”; “Approvazione del bilancio di previsione 2023-2025”; “Definizione della percentuale di copertura dei costi complessivi dei servizi a domanda individuale per l'esercizio 2023”; “Imposta municipale propria (Imu) - determinazione aliquote per l'anno 2023”; “Modifiche al regolamento per l'applicazione dell'Imposta municipale propria (Imu)”; “Addizionale comunale Irpef - approvazione regolamento, determinazione aliquote e soglia di esenzione per l'anno 2023”.
Sono stati anche votati e respinti con 23 voti contrari (Pd, Lista de Pascale, Ravenna Coraggiosa, Pri, Movimento 5 Stelle, Gruppo misto) e 8 a favore (Fratelli d’Italia, Lega Salvini premier, Viva Ravenna, Lista per Ravenna-Polo civico popolare, La Pigna-Città-Forese e lidi, Forza Italia Berlusconi per Ancarani-Primavera Ravenna) 22 emendamenti (scaricabili dal link) presentati dai consiglieri Giacomo Ercolani (Lega Salvini premier), Veronica Verlicchi (La Pigna-Città-Forese e lidi), Alberto Ferrero (Fratelli d’Italia), Filippo Donati (Viva Ravenna).