Approvato ordine del giorno sul decreto sviluppo
Il consiglio provinciale ha approvato a maggioranza un ordine del giorno relativo ai "provvedimenti contenuti nel cosiddetto decreto sviluppo in discussione nel Consiglio dei Ministri".
Il consiglio provinciale ha approvato a maggioranza un ordine del giorno presentato dal capogruppo Fds, Tiziano Bordoni, relativo ai "provvedimenti contenuti nel cosiddetto decreto sviluppo in discussione nel Consiglio dei Ministri". Hanno votato contro l'odg. i gruppi di minoranza: Lega Nord, Pdl e Udc. Rudi Capucci, Lega Nord, ha rilevato che "la situazione politica svuota di valore e significato questo o.d.g. con cui sembra che si ululi alla luna visto che il Governo non c'è più."
"Alcune preoccupazioni espresse nel testo sono condivisibili ma ritengo l'o.d.g. decontestualizzato e comunque fuori tempo massimo visto ciò che è accaduto a Roma”, ha dichiarato Gianfranco Spadoni, capogruppo Udc. Il consigliere Daniele Bassi è intervento a nome del Pd e, nella propria dichiarazioni di voto, ha sottolineato come il decreto sia solo un'enunciazione. “L'Italia - ha aggiunto - oggi ha bisogno di ben altro, visto che siamo stati commissariati dal Fmi e dall'Unione europea. L'Italia oggi ha bisogno di rendersi credibile, affidabile con fatti concreti che permettano due cose. In primo luogo la riduzione di quello spaventoso debito pubblico che i governi di centro sinistra avevano ridotto sensibilmente, portandolo sostanzialmente al livello del Pil".
"Poi si dovrà lavorare a una reale crescita del Paese che vuol dire, in estrema sintesi, far pagare chi ha i soldi, applicando quindi una patrimoniale ai grandi patrimoni; combattere realmente l'evasione e l'elusione fiscale, seguendo le proposte già avanzate da Bersani, a partire dalla tracciabilità dei pagamenti; infine tassare il reddito finanziario almeno come quello da lavoro dipendente”, ha aggiunto Bassi
Il consigliere si è poi detto stupido per la scelta del gruppo Udc, che ha votato in sintonia con Pdl e Lega Nord: “Una scelta - ha commentato - che risulta per lo meno incomprensibile, rispetto alla posizione assunta sul piano nazionale da quel partito”.