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Art&Cioc non si fa, bufera sulla Maratona: "Gli eventi potevano coesistere"

Art&Cioc non si farà, il presidente Grazianio Parenti accusava il Comune di avere reso disponibile piazza del Popolo per la maratona. Arriva la risposta del presidente di Ravenna Runners club, Stefano Righini

Art&Cioc non si farà, l'annuncio era arrivato da Confcommercio, dal presidente Grazianio Parenti, che accusava il Comune di avere reso disponibile piazza del Popolo per la maratona. Arriva la risposta del presidente di Ravenna Runners club, Stefano Righini: “La maratona, a differenza di quanto sostiene Parenti, non ha goduto di alcun privilegio. Si è semplicemente attenuta scrupolosamente ad una logica burocrazia e alle regole, come ritengo sia giusto che sia. E’ stata fatta richiesta della piazza nei tempi utili affinchè si potesse programmare ed organizzare una manifestazione internazionale; da parte di Ravenna Runners Club c’è stata, fin dal primo istante, la volontà a collaborare a trovare una soluzione che portasse vantaggi ad entrambi gli eventi, ma da parte di Confcommercio continua un sorprendente attacco alla maratona che non trova giustificazione”.

“Non capisco il riferimento “politico” di scelta da parte del Comune, quando la maratona è organizzata da una ASD che indica nello statuto di essere, tra l’altro, apolitica e apartitica. La maratona internazionale Ravenna Città d’Arte crea business, per tutto il commercio della città, tanto che già oggi siamo in difficoltà nel sistemare nelle strutture alberghiere cittadine i numerosi partecipanti provenienti da tutt’Italia e dal mondo intero. Diverse le strutture già al completo con logico conseguente indotto per ristoranti e attività commerciali; - spiega Righini - nell’organizzazione della maratona vengono coinvolte diverse associazioni di volontariato, tanti appassionati anch’essi volontari, che prestano la loro opera con dedizione e impegno. Vengono coinvolte le scuole di ogni ordine e grado con creazione di mostra di disegni degli alunni; viene organizzata  una raccolta fondi da devolvere alla ricerca. Tutte le attrezzature e i servizi che Ravenna Runners Club  deve necessariamente pagare, sono opera di aziende locali che quindi lavorano e fanno girare l’economia locale. I modesti contributi riconosciuti alla maratona da parte di una unica istituzione vengono totalmente destinati alla promozione della città, in quanto solo promuovendo la città d’Arte con i suoi monumenti  si ha la possibilità di convogliare a Ravenna i maratoneti che hanno, purtroppo per noi, un’ampia scelta di gare a cui partecipare, sia in Italia che all’estero. Il problema dei parcheggi di cui tanto si parla è un problema che tocca anche noi, tanto che per agevolare i maratoneti, i loro familiari e gli accompagnatori, li mettiamo in condizione di parcheggiare al Pala De Andrè, prendere il servizio bus navetta, messo a disposizione gratuitamente da Ravenna Runners Club, che ne sostiene totalmente il costo. I maratoneti che scelgono Ravenna lo fanno solo per visitare la città, correre in mezzo all’arte e alla storia che Ravenna come poche città al mondo, riescono ad offrire”.

“Si vuole ancora una volta “uccidere” la maratona invece di far coesistere due eventi?! - accusa Righini - Penso che il maratoneta con familiari ed accompagnatori al seguito non disdegnerebbe affatto di visitare i giorni precedenti la gara e la domenica stessa la fiera di Art&Ciocc, dove gustare queste tanto acclamate specialità che però trovano posto anche sulle bancarelle di Aosta, Padova, mentre San Vitale, Galla Placidia si possono trovare solo da noi. Ma se la questione viene dirottata in ambito politico, lascio campo aperto a chi di competenza. La maratona non ha alcun colore politico; - sottolinea il presidente - a Roma come in tutte le città del mondo la maratona è organizzata, sostenuta e promossa dalle istituzioni (quando queste credono nell’evento), sia che il sindaco si chiami Veltroni, sia che si chiami Alemanno. La maratona è turismo. La maratona fa girare l’economia della città. E’ business per tutti. E se invece di remare sempre uno contro l’altro e guardare ognuno al proprio orticello ci si confrontasse e si unissero le forze, si creassero nuove opportunità, si offrissero maggiori servizi, chissà se riusciremmo mai ad uscire da questo stantio, superato e inutile “provincialismo” che ci attanaglia e fa restare piccoli, piccoli. E se dopo tutto questo, nel 2014 la piazza venisse assegnata per “grazia divina” e non per essersi attenuti alle regole ad Art&Ciocc cosa diremmo noi della maratona?!Favori politici come è stato scritto dalla Confcommercio?!”, conclude.

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