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Ausl Unica e riduzione dei posti letto: "Si attivino le Case della Salute per compensare"

Il Consiglio comunale, alla presenza del direttore dell'Ausl di Ravenna, Andrea Des Dorides, e del presidente della Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria, Claudio Casadio, ha approvato all'unanimità un odg firmato da tutti i capigruppo

Lunedì pomeriggio il Consiglio comunale, a conclusione della discussione sulla Ausl unica, che ha visto la presenza del direttore dell’Ausl di Ravenna, Andrea Des Dorides, e del presidente della Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria, Claudio Casadio, ha approvato all’unanimità un odg firmato da tutti i capigruppo, il cui testo originale, a firma dei gruppi Pdl, Lista per Ravenna e Lega nord, è stato modificato in accordo con il gruppo Pd e gli altri gruppi di maggioranza, al termine del dibattito.

“La scelta dell’ASL Unica della Romagna, se realizzata secondo un piano operativo di integrazione simile al modello di organizzazione dell’USL di Ravenna, è adeguata all’ormai certa contrazione delle risorse disponibili in conseguenza della diminuzione del finanziamento pubblico e della crescita del costo dei beni e dei servizi - si legge nell'Odg, che sostiene come - il processo di costituzione dell’ASL Unica debba essere orientato ad accrescere e consolidare l’integrazione e le sinergie di sistema con le altre aziende sanitarie, nell’ambito dell’Area Vasta Romagnola, attraverso l’elaborazione condivisa con tutti gli operatori tecnici e professionisti”.

Ma il consiglio le proprie preoccupazioni per “le modalità con le quali ci si sta avvicinando alla data dell’1 gennaio 2014, prevista per l’avvio dell’ASL Unica della Romagna; considerato che nel frattempo viene presentata un’ipotesi di revisione dell’organizzazione interna dei presidi ospedalieri e della rete ospedaliera dell’Azienda USL di Ravenna, che in buona sostanza si basa su una consistente riduzione dei posti-letto, sulla creazione di piattaforme logistiche funzionali ed assistenziali e sulla caratterizzazione della struttura ospedaliera solo per gli acuti, scaricando quindi gran parte dell’assistenza sul territorio”.

Questo tenuto conto che “l’attuale organizzazione della medicina distrettuale avrà un carico di lavoro aggiuntivo e richiederà un potenziamento dell’assistenza domiciliare, delle RSA, delle case protette, dei centri per il disagio e delle Case  della Salute: un’incognita sulla quale grava anche tutta una serie di difficoltà dovute alle diverse caratteristiche ambientali del territorio, alla loro necessaria formazione multidisciplinare ed alla dotazione strumentale e tecnologica: cose queste tutte necessarie per garantire appropriate cure primarie di tipo diagnostico, infermieristico e tecnico”.

Il consiglio perciò impegna il sindaco “a vigilare in sede di Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria, sui tempi e sui modi di costituzione dell’Azienda Sanitaria Unica della Romagna che dovrà avvenire in sinergia di sistema con le altre aziende sanitarie dell’Area Vasta, monitorando processi unilaterali di organizzazione che prevedano la riduzione dei posti letto e sovrintendendo la progressiva attivazione di soluzioni alternative sul territorio come le Case della Salute e a riferire entro il mese di ottobre 2013 in Consiglio Comunale sullo stato di avanzamento del percorso di costituzione dell’ASL unica della Romagna, consentendo al Consiglio Comunale di svolgere la sua funzione di rappresentanza dei cittadini che, peraltro, sono i primi interessati alle conseguenze di quanto sta avvenendo in quanto si stanno modificando radicalmente le condizioni di tutela della loro salute”.

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